venerdì 30 gennaio 2015

Don Bosco..."una casa scomoda"...


Don Bosco ha sognato 200 anni fa e continua ancora oggi
perché nel mondo e in Italia si contano milioni e milioni di oratori!

Stasera mi sento davvero debitrice di quel sogno, di quell'intuizione,
di quell'uomo che nella sua semplicità ha lasciato spazio a Dio
per creare una cosa proprio... da Dio ... L'oratorio!
Mi sento debitrice di Don Bosco perché non so dove sarei io oggi,
come sarei io oggi senza tutto questo!
Don Bosco non aveva capito che c'era bisogno di scuole,
di formare i giovani per il futuro, di un metodo educativo preventivo ...
Ma aveva capito che il segreto della felicità stava solo in Gesù
perciò si è inventato di tutto,
o meglio si è inventato l'oratorio
perché ogni uomo e ogni donna potesse assaporare questa felicità!
Ecco perché stasera mi sento in debito con lui ...
Perché grazie a lui, al suo sogno che oggi si realizza qui,
in questo umile oratorio di periferia
io posso dire di aver assaporato quella felicità,
di aver assaggiato un pezzo di Dio!
Io in oratorio ci vengo da una vita, questo è risaputo ...
Praticamente, mi perdoneranno i miei,
ma sono più in oratorio che a casa ...
Qui sono cresciuta, sono stata bambina, adolescente e ora giovane ...
Provare a raccontare tutto quel che ho vissuto,
tutto quello che ho visto con i miei occhi,
tutte le storie divertenti e anche più serie diventa difficile
e soprattutto vi farei addormentare tutti ...
E pensare che io ne ho viste anche poco
rispetto ai senior di questo oratorio ... Vero Marce???
Però stasera con 4/5 immagini provo a dirvi
cosa ha significato e cosa significa ancora per me
questo oratorio con le sue 4 mure dipinte di giallo,
il suo teatro, la sua Chiesa, il suo pezzo di Piazza!

Prima di tutto questo mio oratorio io lo vedo come uno scrigno!
Uno scrigno se provate ad immaginarlo è un qualcosa già di per se preziosa,
è chiuso e dentro sicuramente custodisce
qualcosa di ancora più prezioso dei suoi ornamenti!
L'oratorio è scrigno perché prima di tutto è proprio bello ...
questi spazi, questa piazza, questa chiesa ...
Niente è scontato ... anche quella crepa sullo scalino,
il rotolante della finestra che non funziona,
la serratura della porta che cade continuamente,
quel muro con una bella strisciata di pennarello ...
Tutto questo è bellezza perché racconta una storia!
E infatti poi oratorio è scrigno
perché dentro contiene qualcosa di molto prezioso ...
Mi stupisce ancora una volta pensarlo e dirlo ...
Ma l'oratorio contiene storie ...
Contiene la mia di storia,
contiene quella di Chiara, Samantha, Lucrezia,
Alessandro, Luca, Mattia ....
Contiene la storia di ciascuno di noi che è qui stasera!
E qui la tua storia, la tua vita viene curata, custodita,
se passi di qui qualcuno sicuramente pensa a te,
qui qualcuno ti aiuta a crescere, ti aiuta ad affrontare le sfide della vita,
anche il compito in classe il giorno dopo,
vengono raccolte le tue lacrime e fotografate le tue gioie,
qui c'è sicuramente qualcuno che prega per il tuo futuro, per il tuo bene,
qui semplicemente qualcuno si fa carico del dolore che provi
perché si sa che anche Gesù ha avuto bisogno del cireneo,
qui nascono amicizie e storie d'amore
che hanno proprio il profumo di Dio,
qui qualcuno ti sfinirà con l'annuncio della Parola di Dio
perché non può sopportare la tua mediocrità ....
qui la tua storia può trovare il suo fondamento,
le sue radici, il suo trampolino
per poi volare davvero alto
senza accontentarti del cosi fan tutti!

Oratorio ... È pulmino! O meglio è avventura ...
Un avventura che ti chiede sempre di partire, di andare,
di fissare una meta e smuoverti da quel divano con Sky ...
Ti chiede come Gesù di andare sempre oltre!
Avete presente come fa Gesù con i suoi?
Con lui non c'è mai pace ...
Ora cafarnao, ora betania, ora la samaria,
poi sul lago e di nuovo terraferma ...
E qui uguale... Vai con le Dolomiti, ora in Perù,
ora a borgo San Lorenzo, ora a Milano,
Roma, Assisi poi la festa, la sagra, carnevale ...
Quanti viaggi, quante mete, quanti incontri ...
È tutto parte del cammino con Gesù!
E mentre loro se ne andavano con i loro sandali un po' malconci
a calpestare la secca terra di Galilea ...
Beh a noi ci va meglio con un pulmino laccato grigio da nove posti
pronto a calcare tutte le strade che Lui ci ha indicato
e continuerà ad indicarci!
Allora dico ai miei fratelli più piccoli qua in orat ...
Cogliete le occasioni che vi passano sotto il naso ...
E ai genitori ... Lasciateli partire anche se a scuola vanno male,
anche se bocciano
perché sono avventure che porteranno solo ricchezza!

L'oratorio é scuola!
Questa è forse un' immagine un po' antipatica però è così ...
Noi ci segniamo a scuola di ogni genere ...
Quella normale per crescere ed essere istruiti,
scuola di ballo, scuola calcio, scuola di spagnolo,
scuola guida, corso di aggiornamento ...
Ecco l'oratorio per me è stata ed è la scuola più importante ...
Scuola di Dio!
Perché Dio è vero che sta ovunque, che è onnipresente,
onnitutto ma quanto è difficile vederlo,
capire che ci sta lui in quella situazione...
Allora l'oratorio è questa scuola
sempre pronta a darmi quegli strumenti giusti
per entrare un po' a contemplare gli ingranaggi del cuore di Dio!
E lo fa con insegnanti molto particolari:
gli educatori con la riflessione settimanale,
le preghiere, i ritiri,
ma anche semplicemente attraverso lo sguardo, l'abbraccio, il sorriso
e anche qualche brontolata,
gli amici che pian piano diventano fratelli e sorelle del cammino
con cui ti confronti ...
I giovani che umilmente cerco di accompagnare ...
Ora vi racconto questo aneddoto per dirvi come l'oratorio
è scuola che ha degli insegnanti tutti particolari ...
Uno di questi è un bambino, Luca, 8 anni ...

Oratorio è casa ...
Ma una casa di quelle vere eh!
Ci sono genitori, bambini, adolescenti ...
Genitori che puliscono e i figli che puntualmente
passando distruggono peggio di un terremoto ...
C'è famiglia, fraternitá, c'é cibo!!!!
Qui dentro si parla, ci si confronta, a volte si litiga e si fa pace ...
Ognuno può trovare il suo spazio, ognuno il suo ruolo ...
Si esce e si entra e sempre si può trovare qualcuno
che ti accoglie così come sei
proprio come a casa anche quando sei arrabbiato con il mondo!
Però ve lo devo dire ... È una casa un po' scomoda!
Non c'è divano, niente sky, termosifoni a tratti funzionanti,
fredda d'inverno, bollente d'estate...
Ma è così per un motivo ben preciso!
C'ho messo un po' a capirlo...
Ma quel riscaldamento che funziona a tratti è proprio provvidenziale!
In più parabole Gesù dice ai suoi "vegliate",
state desti, state attenti, state svegli
perché io torno, perché nelle cose intorno a te ci sono io ...
E allora è chiaro!
Il calduccino, il divano non sono per i suoi discepoli ...
queste cose ti addormentano, ti alloccano ...
L'oratorio per me è questa casa scomoda
perché mi richiama sempre,
che non mi lascia sotto una palma
mezza appisolata ma mi scuote
mentre il Signore passa, chiama, insegna,
ama fino a morire per me ancora oggi ....
senza oratorio sono sicura che avrei lasciato
tante occasioni di vita, di amore ...
Senza l'oratorio non avrei mai aperto gli occhi
su tutto il divino che c'è quaggiù sulla terra!
Ecco perché casa che accoglie ...
Ma casa scomoda!

Ma voglio concludere con questa immagine ...
Un'immagine che penso davvero sia
il miglior modo per descrivere l'oratorio, il mio oratorio!
Oratorio è eucarestia ...
È pane spezzato che con tutto il sapore divino ci dona la presenza di Dio!
Qui e ora Dio si fa sempre presente in questo oratorio,
per questo a 24 anni ancora diventa per me importante
l'appuntamento settimanale del gruppo,
mettermi al servizio tra granate e cenci,
prendermi cura dei miei figliocci del '96 ...
ma più semplicemente ...
Rimane importante esserci per gustarmi tutto il sapore di Dio
tra queste povere mura che diventano
le mura della mia Betlemme!
Dio è bellezza ...
E allora eccolo in una piazza in cui sono riunite centinaia di famiglie!
Dio è eleganza ...
E allora eccolo, una sera di prove nei movimenti leggeri di un'amica
che dona la sua preghiera a Lui
attraverso il suo più grande talento, il ballo!
Dio è energia ...
E allora eccolo alle 15:30 di un giorno di giugno
quando si aprono le porte dell'oratorio e una fiumana di ragazzi
entra con tutta la loro vita che esplode
Dio è dolcezza ...
E allora eccolo nelle battute di una recita di Natale
balbettate dai piccoli cuccioli dell'oratorio!
Dio è passione ...
E allora eccolo in quei miei educatori,
in tutti gli animatori che come Gesù
mettono in gioco la loro vita "amando fino alla fine",
spezzandosi come pane per gli altri
senza risparmiarsi una briciola d'amore!
Dio é potenza ...
E allora eccolo tuonante tra le vette delle Dolomiti!
Dio è Unione...
E allora eccolo nella cordata dei giovani che in luglio
salgono i sentieri dei monti e quelli del proprio cuore!
Dio é pace ...
E allora eccolo nel silenzio della nostra chiesa
nel cuore della notte di un sabato sera!
Dio è divertimento...
E allora eccolo in carigiola tra un tuffo a bomba
e un girino intrappolato nella bottiglia!
Dio è vittoria ...
E allora eccolo d'estate nella squadra ultima in classifica
che finalmente riesce a vincere una sfida!
Dio è delicatezza ...
E allora eccolo nelle note intonate da una giovane
che semplicemente cantando presta a Lui la voce!
Dio è questo e ancora di più!
E allora Grazie don bosco ...
Grazie per quel tuo sogno ...
Grazie per lo sguardo che hai avuto per i tuoi giovani
in cui hai intuito la sete di Gesù ...
Grazie perché con l'oratorio ancora oggi disseti quella nostra ... Mia sete!

Festa di Don Bosco 2015
Testimonianza di Faby (mia figlia)

E' sempre un emozione scoprirla attraverso quella parte di vita che
la coinvolge, la sostiene, l'accompagna...
Dice che quell'oratorio è la sua seconda casa, che dovremmo perdonarla
perchè passa più tempo lì...ma avrei voluto dirle che non c'è nulla
da perdonare, perchè quella casa non la porta via da me...
quella casa è stata una scelta...ho voluto che mi fosse accanto
che mi fosse di aiuto nella sua crescita...
non potevo, non possiamo, fare da soli...dobbiamo poterci affidare...
e quella casa era lì ad accoglierla e a sostenerla nei momenti in cui
io ero nel buio...in cui io non potevo aiutarla...
e così insieme a quella casa lei è andata avanti...
e non solo lei...anche io con lei...in un dare e avere infinito...
mi ha lasciata seduta per un pò e poi ha iniziato scuotermi...
ha "portato"  quella casa scomoda in casa sua...
sì, perchè l'amore è "scomodo", non ci permette soste...
non ci lascia seduti, non ci lascia indifferenti,
non ci lascia vedere un film fino in fondo,
ci fa aprire la porta, ci aiuta a sorridere,
ci toglie i nostri spazi...che poi quali sono i nostri spazi?
se non quelli in cui riusciamo a sentirci a posto con noi stessi...
quelli in cui ci sentiamo a "casa"...

sabato 24 gennaio 2015

sposati e sii sottomessa...sposala e muori per lei...


titoli rivoluzionari per i tempi di oggi,
la donna libera, indipendente, padrona di se stessa...
sembra una provocazione...forse lo è,
per fare in modo che ci si fermasse a riflettere,
sulla reale condizione della donna oggi...sul suo ruolo...
sul suo essere donna, intimamente...nel cuore...nell'anima...
La creazione ha due volti...uno maschile e uno femminile...
non ci dobbiamo inventare nulla, scoprire, interpretare...
è semplice...
e ognuno di quei volti ha una sua connotazione specifica,
ha abilità, capacità, istinto legati a quel suo essere...uomo o donna...
da sempre...
vero che eventi, periodi storici, crescita intellettuale e sociale
hanno cambiato aspettative, esigenze, confronto,
ma quel modo di essere donna o uomo è eterno.
Sottomettersi a cosa o a chi?
Direi che è più un rispondere a ciò che siamo...
accettare quella nostra natura umana
ecco credo, il senso del sottomettersi, sottomettersi a noi stessi...
la donna dovrebbe sottomettersi al suo essere donna,
e non ci può essere equivoco in questo...
l'equivoco nasce quando i due volti della creazione
vogliono confondersi, sostituirsi, annientarsi e non completarsi,
sostenersi, sorreggersi, proteggersi.
Il problema nasce quando la "sottomissione" della donna
viene scambiata per paura di vivere,
per incapacità di affrontare le situazioni,
per inadeguatezza, per mancanza di amore.
Quando le ambizioni, dell'uomo o della donna,
sovrastano il bene della famiglia,
quando la superbia e l'arroganza annientano la dolcezza e l'accoglienza...
Ma non possiamo pensare che questa "sottomissione"
possa essere valida per tutte le donne,
è valida solo se accanto ad una donna c'è un uomo
che condivide e sa vedere queste scelte...
se c'è un uomo capace di "morire" per lei...
morire nel senso di rinunciare un pò a se stesso...
leggendo i libri sembra tutto facile, ironico, allegro...
magari è anche così...
ma per essere così bisogna essere in due,
c'è poco da scrivere se non lo si è...
tutto rimanda a quell'essere "due"...diversi e complementari...
ma entrambi devono scegliere di andare nella stessa direzione,
il loro cuore deve scegliere come se fosse uno...
nonostante le difficoltà del quotidiano, le banalità, le differenze...
è per questo che in certi tratti, entrambi i libri, mi hanno lasciato "fastidio" dentro il cuore...
mentre leggi ti sembra quasi di essere giudicata, non è così,
ma è quel senso di fallimento, e anche tradimento...ti senti tradita da chi doveva capire ed essere al tuo fianco, accanto al tuo cuore...
che attraversa sempre il tuo cuore e la tua anima...
quel fallimento e quel tradimento che proprio non riesci ancora a superare, ad accettare...
non torneresti indietro mai, non puoi, non fa più parte di te, ma è lì...
e devi conviverci per il resto della tua vita


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mercoledì 21 gennaio 2015

la malinconia del presente...


Lei aveva una malattia: la malinconìa del presente.
Non si trattava di nostalgia,
perché non avvertiva la mancanza di qualcosa di preciso,
né il desiderio di rivivere il passato.
Era semplicemente un inesauribile,
incolmabile, "anelito all'adesso".
Quel che sentiva era forse qualcosa di simile a una dolce distanza.
Non mancanza, distanza.
Un leggero desiderio di raggiungersi di più, sempre.
Un calmo struggimento romantico.
Non che non riuscisse ad essere felice,
anzi, solo non era mai completamente 'non triste'.
Quella sensazione l'accompagnava sempre, ovunque andasse e,
nonostante tutto, non la faceva mai sentire sola.
Lei aveva una bellissima malattia: la malinconìa del presente.
Un velo lieve e perenne di lucida tristezza,
che rendeva più brillante ogni gioia.
Una malattia impossibile da spiegare.
E dalla quale non avrebbe mai potuto né desiderato guarire.

(dal web)

 
 

domenica 18 gennaio 2015

mi accontento...

 
Io mi accontento di essere serena nel tempo;
la felicità sono attimi,
e quando arrivano me li prendo senza esitare.
 
(Alda Merini)
 
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domenica 11 gennaio 2015

ho messo via...



 
 
Ho messo via un pò di rumore
dicono così si fa nel comodino c'è una mina
e tonsille da seimila watt.
Ho messo via i rimpiattini
dicono non ho l'età
se si voltano un momento
io ci rigioco perchè a me... va.

Ho messo via un pò di illusioni
che prima o poi basta così
ne ho messe via due o tre cartoni
comunque so che sono lì.
Ho messo via un pò di consigli
dicono è più facile
li ho messi via perchè a sbagliare
sono bravissimo da me.

Mi sto facendo un pò di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà.
Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via te

Ho messo via un pò di legnate
i segni quelli non si può
che non è il male nè la botta
ma purtroppo il livido.
Ho messo via un bel pò di foto
che prenderanno polvere
sia su rimorsi che rimpianti
che rancori e sui perchè

Mi sto facendo un pò di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà.
Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via te

In queste scarpe
e su questa terra che dondola
dondola dondola dondola
con il conforto di
un cielo che resta lì
Mi sto facendo un pò di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà.

Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via
riesca a metter via,
riesca a metter via te

(Ligabue)
 
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venerdì 9 gennaio 2015

il dolore...


Il dolore, il male che produce i lividi del corpo e dell'anima
pretende di essere ascoltato per ciò che è.
E solo quando è ascoltato,
può camminare verso il cambiamento,
verso la guarigione. (dal web)


I piccoli dolori fanno rumore.
I grandi dolori sono muti.
(Seneca)