venerdì 25 maggio 2012
Acaro...
"Acaro era un bambino affamato di vita.
Ogni mattina a colazione mangiava due libri, uno salato e uno dolce.
Il libro salato aveva la copertina scura e raccontava tutto il male del mondo.
I suoi ingredienti erano le tragedie, i soprusi, le crudeltà.
Il libro dolce, invece, aveva la copertina chiara e sapeva di miele.
Parlava di sogni, di amore, delle antiche verità che l’uomo aveva dimenticato.
Acaro cresceva sano e sereno.
Ma una mattina non trovò più sulla tavola
la razione quotidiana di pagine al miele.
Per diventare adulto è dei libri scuri che hai bisogno,
gli spiegarono i genitori, da oggi mangerai soltanto quelli.
La nuova dieta fu anche una necessità.
I libri chiari erano più difficili da trovare,
perché erano più difficili da scrivere.
Il bene non si lascia raccontare volentieri:
se si esagera col miele provoca nausea.
Perciò Acaro incominciò a mangiare soltanto il male.
Conobbe la cattiveria dell’uomo in ogni sua forma,
divorò con rabbia la descrizione compiaciuta di ogni dolore.
Ma dopo qualche tempo, anziché tendersi come le corde di un arco,
i suoi muscoli si afflosciarono e divenne un bambino grassoccio e molle.
L’umore era sempre basso, e rassegnati i pensieri.
Non si fidava di nessuno, eppure da tutti veniva ingannato.
Aver conosciuto l’ingiustizia nei risvolti più biechi
gli aveva tolto la volontà di combatterla.
Si rinchiuse in un bozzolo opaco di cinismo
finché smise completamente di mangiare.
Proprio lui che era stato grasso,
si ridusse a un fagotto d’ ossa che vagava per casa
come un sonnambulo.
I genitori non potevano aiutarlo: erano sonnambuli anche loro.
Una mattina in cui rovistava in soffitta alla ricerca di qualche sapore
che gli impressionasse il palato,
vide brillare una copertina chiara.
Apparteneva a uno dei suoi vecchi libri.
Ricominciò a sgranocchiarlo e, frase dopo frase,
il suo viso riprese colore.
Fu così che Acaro imparò a digerire la vita.
Perché i libri scuri ti insegnano ad affrontarla.
Ma solo quelli chiari ti ricordano che è trasformabile di sogni.
(Massimo Gramellini, "L’ultima riga delle favole")
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...stupenda, semplicemente stupenda! Alla fine, i libri chiari sono indispensabili quanto quelli scuri, forse di più! un abbraccio..
RispondiEliminaciao...senza sogni, speranza, sentimenti la vita perde il suo senso...perde il cuore...
Eliminabuon fine settimana ^___^
Lella cara mi accorgo di avere trascurato le visite nel tuo blog. Scusami, sono stata presa da diverse cose, ma la mia amicizia per te è immutata.
RispondiEliminaBellissima questa storiella-lezione di vita.
E' verissima!! Ho avuto modo di frequentare persone che " mangiavano solo libri scuri", sembrava che attirassero le negatività.
Se mi permetti faccio copia-incolla e la mando ad una mia cara amica.
Ti abbraccio e ti auguro un felice week end. Bruna. ciaoooooooooo
Ciao Bruna!!!! periodo un pò pieno anche per me, un pò di stanchezza...
Eliminagrazie...un abbraccio forte...
buon fine settimana ^___^
Cara Lella
RispondiEliminaSolo ora sono entrata nel tuo blog e scopro una favola che si addice al mio stato d'animo. Nonostante continui a "mangiare libri chiari", ogni tanto vengo sommersa da quelli scuri. Per forutna che abbiamo uno nostro spazio dove ritrovare e coltivare i nostri sogni.
Grazie per il tuo lungo commento che mi ha dato la consapevolezza che anche tu provi lo stesso mio smarrimento. Mi fa sentire bene...mi fa sentire che non solo sola.
Ti abbraccio
Una storia bellissima e educativa scritta da un Grande Gramellini.
RispondiEliminaFelice sera,fulvio
una scrittura che vga dritta al cuore
RispondiEliminaIo ho un collega che si nutre solo di libri scuri....che tristezza!
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