Tutto è relativo? me lo chiedo...
l'ho sempre pensato e continuo a pensarlo cosa c'è di assoluto?...
la nascita e la morte tutto quello che stà nel mezzo
è in relazione a ciò che siamo e a ciò in cui crediamo
poi ci sono i fatti di cose, avvenimenti,
situazioni che possiamo definire assoluti
sono quelli, reali, la verità...
ma la verità, i fatti passano poi attraverso di noi
e si relazionano con noi ne vengono influenzati,
influenzati da ciò in cui crediamo,
da ciò che sentiamo, dalle nostre emozioni,
sentimenti allora nascono le opinioni, il confronto...
la verità è quindi assoluta?
forse nei fatti oggettivi
ma soggettivamente ha mille sfaccettature
accettarle significa equilibrio? positività? tolleranza? debolezza? paura?
non accettarle, o almeno non considerarle cosa significa?
chiusura? dubbio? o ancora paura? paura di toccare le nostre sicurezze? i nostri alibi?
(26-05-2011)
Tempo fa ho scritto questo post...
poi si vivono altre esperienze, alcune si ripetono,
sembra davvero che quando qualcosa ancora non siamo riusciti a superarla
si ripresenta di nuovo, una nuova possibilità per capire davvero dov'è l'errore...
altra considerazione...
il "tutto è relativo" nega che ci possano essere delle certezze...delle verità assolute...
il "tutto è relativo" ci offre la possibilità di scappatoie e vie d'uscite,
ci offre la possibilità di sentirci in qualche modo tranquilli,
entro i nostri limiti, i nostri pensieri, entro il mondo che ci siamo costruiti su misura,
e per contraddizione, anche nelle nostre personali certezze,
perchè ognuno di noi costruisce dentro di sè le proprie certezze,
perchè se non abbiamo certezze alle quali far riferimento
prima o poi cadiamo in un abisso senza senso, senza appigli,
ci inabissiamo dentro noi stessi chiusi nel nostro "tutto è relativo",
come se mancasse uno specchio nel quale scoprirci,
come se quel "tutto è relativo" coprisse lo specchio, gli occhi, il cuore, la voglia di lottare...
e invece ci sono valori e sentimenti che non possono essere relativizzati al momento,
alle coincidenze, alla persona, ai luoghi, alle situazioni...
o ci sono o non ci sono...e per esserci hanno caratteristiche precise...
e dovrebbero essere uguali per tutti...
(17-02-2013)
«Il relativismo, con la scusa del rispetto delle differenze,
omogeneizza nella trasgressione e nella demagogia;
consente tutto pur di non assumere la contrarietà
che esige il coraggio maturo di sostenere valori e principi.
Il relativismo è, curiosamente, assolutista e totalitario,
non permette di differire dal proprio relativismo,
in niente differisce dal “taci” o dal “fatti gli affari tuoi”»
(Papa Francesco 25/5/2012)
Continua la riflessione sul tutto è relativo
e le parole di Papa Francesco sono davvero illuminanti.
Credo davvero che siano le parole che più di ogni altre
rappresentino il pericolo del relativismo,
quel relativismo che usiamo anche per deresponsabilizzarci
dal prendere posizione, ci potrebbe stare bene tutto in fondo...
e così ci abituiamo anche alle cose più brutte e malvagie,
giustificate dal tutto è relativo e quindi tutto è possibile,
io non sono così...non mi riguarda, ma posso capire...accettare...
e se capisco e accetto sono buono e tollerante...
e invece no, così accetto e giustifico anche il male che è nell'uomo...
quel male che uccide il buon senso, la giustizia, l'onestà, i valori, l'amore...
quel male che diventa la dittatura del non senso...
e che per contraddizione diventa l'assoluto del nulla...
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