lunedì 25 giugno 2012

non era la mia vita...


Non era la mia giornata.
Né la mia settimana.
Né il mio mese.
Né il mio anno.
Né la mia vita.

(Charles Bukowski)


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domenica 24 giugno 2012

quelli che sognano...


Quelli che sognano li riconosci,
hanno negli occhi un velo di tristezza.
Hanno la malinconia addormentata agli angoli della bocca,
hanno l’ aria di chi cerca ma non trova.
Sognare è faticoso, sognare non è da tutti.
E’ per le persone coraggiose, sognare.

(Suzanne M. Casciani)



 

sabato 16 giugno 2012

non è per me...


forse sono solo stanca di leggere...
opinioni, sicurezze, verità...
forse ne ho lette troppe,
forse ho bisogno di leggere me stessa...
è presunzione pensare che solo leggendo bene
se stessi, possiamo capire veramente?
sono stanca...
ci sono concetti...pensieri...opinioni...
che proprio non riesco ad accettare
c'è un pensiero di Oriana Fallaci
sulla delusione...che ritrovo spesso...
che rileggo spesso...per capire quanto è vero per me...
chi non viene ferito da una delusione?
prima o poi capita...è inevitabile...
mi piace molto Oriana Fallaci...apprezzo i suoi scritti...
ma ci sono delle sfumature che non fanno per me...
manca la distinzione spesso...tra bene e male...

"Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione.
Perché la delusione è un dolore
che deriva sempre da una speranza svanita,

una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita
cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato.
La vittima d'una ingiustizia che non t'aspettavi,
d'un fallimento che non meritavi.
Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta.
Scelta che può dare un po' di sollievo, ammettiamolo,
ma che di rado s'accompagna alla gioia
e che spesso costa più del perdono."

(Oriana Fallaci)

logico e ragionevole pensare che spesso
la delusione è causata più dalle nostre aspettative
che da un comportamento dell'altro...
ma non posso proprio accettare che se soffriamo per una delusione
è solo colpa nostra...
e delle nostre aspettative disilluse...
un buon equilibrio di responsabilità credo sia più giusto...
quando soffriamo per una delusione
è perchè sono stati toccati sentimenti come il rispetto...
la considerazione dell'altro...la fiducia...
quando questi comportamenti ci arrivano da persone
che consideriamo amici o che amiamo...
pensare che sia solo colpa nostra e delle nostre illusioni
delle nostre aspettative...
è come dare all'altro il senso della perfezione...
mettere la delusione soltanto a carico delle nostre incapacità
significa annientarci nei sensi di colpa
non poter dire all'altro...mi hai deluso...
significa che stiamo costruendo anche per noi
la possibilità a che nessuno possa mai dirci fermati...
stai facendo del male...
è come costruire mura entro le quali
ognuno si sentirà libero di agire come meglio crede
nel bene o nel male...di dare lui stesso limiti e confini
a valori quali il rispetto...la lealtà...l'onestà...
perchè nessuno potrà dirgli che sta ferendo...uccidendo...annientando...
tutti liberi e tutti prigionieri...

non è per me...è una realtà...


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sabato 9 giugno 2012

Non respingere i sogni...


Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno.
Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l’acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
‘Io sono il sole, i cieli, l’amore’.
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola.
Sognare
è il mezzo che l’anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.
(Pedro Salinas)

 



mercoledì 6 giugno 2012

a cosa pensava...


A cosa pensava?
Era piena di pensieri, lei,
tuttavia non riusciva a fermarne uno di preciso,
era una di quelle persone le cui menti riservate
intrappolano i propri pensieri dentro nuvole di silenzio.


(Anna Marchesini, "Di mercoledì")

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