lunedì 21 dicembre 2015

abbiamo il dovere...


Abbiamo il dovere di trovare una strada da imboccare
per sorridere di nuovo.
 
(Silvana Stremiz)
 
 
 
 

sabato 19 dicembre 2015

senza amore...


Libera dal telefono e dal caso.
Non soffrirò.
Non avrò dolore né desiderio.
Sarò vento imbrigliato, ruscello di ghiaccio.

Non pallida per la notte insonne
ma non più ardente il mio volto.
Non immersa in abissi di dolore
ma non più verso il cielo in volo.

Non più cattiverie
ma nemmeno gesti di apertura infinita.
Non più tenebre negli occhi,
ma lontano per me non s’aprirà l’orizzonte intero.

Non aspetterò più, sfinita, la sera
ma l’alba non sorgerà per me.
Non mi inchioderà, gelida, una parola
ma il fuoco lento non mi arderà.

Non piangerò sulla crudele spalla
ma non riderò più a cuore aperto.
Non morrò solo per uno sguardo
ma non vivrò realmente mai più.
 
(Blaga Dimitrova)
 
 
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giovedì 17 dicembre 2015

eresia...


Vi auguro di essere eretici.
Eresia viene dal greco e vuol dire scelta.
Eretico è la persona che sceglie e,
in questo senso è colui che più della verità
ama la ricerca della verità.
E allora io ve lo auguro di cuore
questo coraggio dell’eresia.
Vi auguro l’eresia dei fatti prima che delle parole,
l’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità,
della responsabilità e dell’impegno.
Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri.
Chi impegna la propria libertà per chi ancora libero non è.
Eretico è chi non si accontenta dei saperi di seconda mano,
chi studia, chi approfondisce, chi si mette in gioco in quello che fa.
Eretico è chi si ribella al sonno delle coscienze,
chi non si rassegna alle ingiustizie.
Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.
Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza.
Eretico è chi ha il coraggio di avere più coraggio.

(Luigi Ciotti)

bello, no?
uno pensa all'eresia come ad una cosa malvagia,
e invece il significato della parola eresia è bellissimo,
io sono eretico quando scelgo, penso, cerco,
non mi accontento di quello che mi dici, voglio capire,
voglio scoprire, riflettere e scegliere...
quando ti dico no, aspetta forse è diverso, non è giusto...
quando ti mostro qualcosa che non vuoi accettare...
ecco...lì divento cattiva, malvagia...
quando metto in discussione la "tua verità"...
quando nego quella verità che ti fa comodo...


mercoledì 16 dicembre 2015

perdersi...


l’amore è perdersi…
La domanda alla quale dobbiamo rispondere è
se siamo disposti a perderci nell’amore…
Se siamo disposti a metterci al servizio di quell’amore…a lasciarci coinvolgere…
Se siamo disposti a soffrire un po’, a rinunciare a qualcosa, un po’ a noi stessi…
Al punto da riconoscerci in quell’amore e non volere altro…
Senza voler lottare contro quell’amore per affermare non si sa bene cosa…
La propria libertà? Il nostro volere? Un desiderio?
Ma se noi ci lasciamo possedere dall’amore,
sarà lui stesso a darci ali per volare, per sentirci liberi,
per esaudire desideri e sogni…
quelli che non osiamo nemmeno sperare…

Che poi l’amore non ci chiede di rinunciare a noi stessi
ma di rinunciare a lottare contro l’amore stesso…
Perché l’amore non è una lotta per aver ragione o vincere…
E nessun riuscirà mai a farmi credere il contrario…

l’amore è perdersi…
ma bisogna scoprire in quale amore vogliamo perderci…
In quale amore scegliamo di perderci…
Niente sarà mai perfetto, né persone, né luoghi, né paesaggi, né situazioni…
Ma possiamo cercare di capire e seguire il vero amore della nostra vita…
E seguire vuol dire scegliere…
e scegliere vuol dire lasciare qualcosa…

martedì 29 settembre 2015

non siete me...


Una giornata diversa, l’invito di un amica, pranzo e passeggiata a Firenze…
ma è stata difficile, non riesco più a starci in queste situazioni, affrontare una comunicazione continua…
la mia “riservatezza” viene scambiata per paura, nuovamente, e inizio a chiedermi perché…
paura di affrontare il mondo, il tempo, la vita, o meglio quello che loro considerano vita…
ma lo è per me?
Bilancio della giornata…
dovrei vestirmi più colorata, farmi la tinta ai capelli, tagliarli no…vanno bene così (non è poco),
guardarmi bene intorno, ridere e scherzare sempre, farmi notare,
pretendere i miei diritti, vendicarmi…
ma a me non va, ammiro un pò le persone così, intraprendenti, sicure,
che vivono ogni situazione, solo che a me non interessa vivere così,
se passeggio per Firenze, osservo la città, i colori, i suoni, i luoghi,
non mi accorgo se chi mi passa accanto litiga o come è vestito o se discute o se mi guarda…
non mi viene voglia di comprare…mancanza di desideri?
non lo so, guardo le cose ma non le desidero, non sono importanti quanto le sensazioni,
le emozioni, l'ascolto dell'altro, lo sguardo sulla città per conservare in me un ricordo…
queste situazioni aumentano in me il disagio e mi fanno sentire fuori dal mondo,
e allo stesso modo aumentano la consapevolezza che ho di me stessa e di ciò che sono
e che non voglio essere…
per sentirmi Lella non ho bisogno di pretendere i miei diritti né di vendicarmi,
né di avere tante cose o di dimostrare qualcosa…punto.

"È sempre la stessa storia. 
Gli altri avrebbero agito diversamente. 
Se fossero stati te. Ma non sono te. 
Già. Non siete me". 

( Paola Felice)


domenica 28 giugno 2015

politicamente corretto...


mica facile...come si fa ad esprimere un opinione in un clima in cui devi stare attento a non urtare la suscettibilità dell'altro?
un confronto presuppone opinioni diverse, contrastanti, accettazione dell'altrui pensiero...rispetto alla persona sicuramente, ma non posso non dire quello che credo per non offenderti!!!
vabbè...siamo nell'era del relativismo, del compromesso totale, della non distinzione...della contraddizione, inneggiamo alla diversità ma vogliamo che tutti siano d'accordo con noi, accettiamo tutto e tutti ma ci vogliamo tutti uguali e massificati, globalizzati...invisibili, non identificabili...un mondo a colori, pieno di colori eppure tutti uguali, nessuno deciso...tutti sfocati, sbiaditi, nessuno con caratteristiche precise, nette, spiccate...possiamo essere qualsiasi colore...così ci dicono...e così ci tolgono cosa e chi siamo...prima eravamo solo in bianco e nero...ma sapevamo chi eravamo, ci guardavamo e non avevamo dubbi...non ci ponevamo dubbi.

Bianco e Nero
Bene e Male
Giusto e Sbagliato
Luce e Buio
Sì e No
Verità e Bugia
Giustizia e Ingiustizia
Donna e Uomo

Abbiamo allungato troppo la distanza tra le due realtà, l'abbiamo allungata inserendoci compromessi, alibi, interessi personali, interessi economici, contraddizioni, perdendo di vista valori morali...la moralità è nell'uomo, non è costruita dall'uomo...semmai l'uomo la sta distruggendo per suoi scopi personali.
Non mi sento omofoba perchè non sono d'accordo con tutte queste rivendicazioni delle lobby gay, non le capisco, per me sono uomini e donne che hanno già acquisiti alla nascita i diritti di dignità, uguaglianza, socialità, come tutti...quello che forse si chiede loro è di vivere con coerenza e dignità ciò che sono...come lo fanno tutti...con le proprie potenzialità e i propri limiti...
lottano per i diritti civili...per la convivenza, diritti da riconoscere...d'accordo, giusto...
ma facciamo i conti con i limiti naturali...non li sorpassiamo in virtu di una scienza folle e inumana...

I miei figli sono grandi, ma se dovessi affrontare il problema scuola in questo momento, non accetterei l'introduzione di insegnamenti particolari, non accetterei uno stato che mi dice come devo educare i miei figli, è mia opinione che già lo stato interferisce troppo nella vita delle famiglie, mi vedrei costretta a trovare alternative alla scuola pubblica, alternative che mi permettano di controllare ciò che viene insegnato loro, ciò che viene messo nelle loro giovani menti, menti influenzabili, da modellare...non credo che i bambini abbiano bisogno di essere educati alla diversità...sono i primi a non vedere differenze tra loro, si accettano senza pregiudizi...se ne hanno non sono loro, ma sono immessi dai grandi...le menti dei bambini hanno bisogno di vedere il bello intorno a loro, di aprire la mente alla speranza, alla vita, ai sogni...

spero di essere stata, abbastanza, politicamente corretta...

ma per me un sì è sì e un no è no...
esiste il bene e il male...
e c'è giustizia vera quando non si fa del male a nessuno e non si prevaricano diritti...
la Verità c'è, esiste e non possiamo asservirla ai nostri desideri...
il mondo ha due volti, uomo e donna e solo dalla loro unione nascono figli, fatto incontestabile...
l'amore si esprime in tante forme, ma in ogni forma deve avere in se il rispetto, per l'altro e per la natura...
solo così si vive in piena armonia con se stessi e con gli altri...
accettare ciò che siamo con i nostri limiti, è il regalo più bello che possiamo fare a noi stessi...

sabato 23 maggio 2015

la Sindone...


un desiderio, un sogno...quello di poter "vedere" la Sindone,
il lenzuolo che ha avvolto Gesù dopo la morte, nella sepoltura...
il lenzuolo rimasto lì a testimoniare l'evento che ha cambiato la storia del mondo...
possiamo crederci o no, ma quell'evento ha segnato tutti,
chi si mette dalla parte del credere e chi con mente razionale dice no...

partita verso la Sindone con il mio bagaglio di fede e di informazioni scientifiche,
che anche se non vuoi c'è chi si prodiga per fartele arrivare,
rimangono opinioni, confronti, idee più o meno personali in fondo.
Ho pensato chissà cosa proverò, cosa sentirò...
partita soprattutto con l'intento di "ascoltare" la Sindone e me stessa...me davanti a lei...
o a Lui...perchè in quel lenzuolo c'è stato...
e qualcosa deve pur dirci...
anche il silenzio è qualcosa...

Sono arrivata lì, convinta e certa che in quel lenzuolo Lui c'è stato,
non mettevo in dubbio questo e allora? cosa mi aspettavo...cosa volevo...?

Allora lì davanti ho visto la sofferenza, l'idea di sofferenza è diventata reale,
come è diventata reale la decisione, totale, di arrivare fino in fondo,
a qualunque costo per amore...che con coraggio si può...

lì diventa tangibile, non ci puoi più girare intorno e trovare scuse...
lì non hai più alibi sulle tue scelte...
lì non ci sono più lenzuoli a coprirti gli occhi...
in quel lenzuolo ci sono tutti i valori umani più nobili e alti racchiusi dall'Amore.

Non ha aggiunto o tolto nulla alla mia fede,
alla fede personale che ognuno di noi ha...
ma ho capito che ciò che portiamo di noi stessi davanti alla Sindone ci appare più chiaro...

è come se quel lenzuolo ci scopre a noi stessi.

  http://www.diocesi.torino.it/diocesitorino/allegati/51204/Logo-Sindone-2015-512px.jpg
 
 

martedì 14 aprile 2015

tutto è relativo? (3)


Tutto è relativo? me lo chiedo...
l'ho sempre pensato e continuo a pensarlo cosa c'è di assoluto?...
la nascita e la morte tutto quello che stà nel mezzo
è in relazione a ciò che siamo e a ciò in cui crediamo
poi ci sono i fatti di cose, avvenimenti,
situazioni che possiamo definire assoluti
sono quelli, reali, la verità...
ma la verità, i fatti passano poi attraverso di noi
e si relazionano con noi ne vengono influenzati,
influenzati da ciò in cui crediamo,
da ciò che sentiamo, dalle nostre emozioni,
sentimenti allora nascono le opinioni, il confronto...
la verità è quindi assoluta?
forse nei fatti oggettivi
ma soggettivamente ha mille sfaccettature
accettarle significa equilibrio? positività? tolleranza? debolezza? paura?
non accettarle, o almeno non considerarle cosa significa?
chiusura? dubbio? o ancora paura? paura di toccare le nostre sicurezze? i nostri alibi?

(26-05-2011)

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Tempo fa ho scritto questo post...
poi si vivono altre esperienze, alcune si ripetono,
sembra davvero che quando qualcosa ancora non siamo riusciti a superarla
si ripresenta di nuovo, una nuova possibilità per capire davvero dov'è l'errore...
altra considerazione...
il "tutto è relativo" nega che ci possano essere delle certezze...delle verità assolute...
il "tutto è relativo" ci offre la possibilità di scappatoie e vie d'uscite,
ci offre la possibilità di sentirci in qualche modo tranquilli,
entro i nostri limiti, i nostri pensieri, entro il mondo che ci siamo costruiti su misura,
e per contraddizione, anche nelle nostre personali certezze,
perchè ognuno di noi costruisce dentro di sè le proprie certezze,
perchè se non abbiamo certezze alle quali far riferimento
prima o poi cadiamo in un abisso senza senso, senza appigli,
ci inabissiamo dentro noi stessi chiusi nel nostro "tutto è relativo",
come se mancasse uno specchio nel quale scoprirci,
come se quel "tutto è relativo" coprisse lo specchio, gli occhi, il cuore, la voglia di lottare...
e invece ci sono valori e sentimenti che non possono essere relativizzati al momento,
alle coincidenze, alla persona, ai luoghi, alle situazioni...
o ci sono o non ci sono...e per esserci hanno caratteristiche precise...
e dovrebbero essere uguali per tutti...

(17-02-2013)
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«Il relativismo, con la scusa del rispetto delle differenze,
omogeneizza nella trasgressione e nella demagogia;
consente tutto pur di non assumere la contrarietà
che esige il coraggio maturo di sostenere valori e principi.
Il relativismo è, curiosamente, assolutista e totalitario,
non permette di differire dal proprio relativismo,
in niente differisce dal “taci” o dal “fatti gli affari tuoi”»
(Papa Francesco 25/5/2012)

Continua la riflessione sul tutto è relativo
e le parole di Papa Francesco sono davvero illuminanti.
Credo davvero che siano le parole che più di ogni altre
rappresentino il pericolo del relativismo,
quel relativismo che usiamo anche per deresponsabilizzarci
dal prendere posizione, ci potrebbe stare bene tutto in fondo...
e così ci abituiamo anche alle cose più brutte e malvagie,
giustificate dal tutto è relativo e quindi tutto è possibile,
io non sono così...non mi riguarda, ma posso capire...accettare...
e se capisco e accetto sono buono e tollerante...
e invece no, così accetto e giustifico anche il male che è nell'uomo...
quel male che uccide il buon senso, la giustizia, l'onestà, i valori, l'amore...
quel male che diventa la dittatura del non senso...
e che per contraddizione diventa l'assoluto del nulla...

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venerdì 20 marzo 2015

fede e religione...


“Il problema è che fino a che noi vogliamo essere qualcuno,
non possiamo essere veri discepoli di Gesù Cristo,
che ci ha detto di perdere la nostra vita, di morire come il chicco di frumento.
L’unico vero punto cruciale della nostra vita è il nostro rapporto personale con lui.
Mediato dalla Chiesa, è chiaro, tramandato dalla tradizione,
alimentato dai sacramenti, nutrito dalla dottrina.
Ma personale. Diretto, leale, onesto.
Un rapporto che ci spacca, che cambia tutta la nostra vita,
che rende diverso ogni nostro gesto da come lo faremmo se non fossimo cristiani.
Tutto il resto sono accidenti.”
(Costanza Miriano)

prima o poi dovrò capire
perchè quando mi ritrovo a confrontarmi su fede e religione
inevitabilmente ne esco confusa...
e poi c'è chi ti dice che è inutile che vai in chiesa...
non sei una cristiana...
che non puoi avvicinarti a Lui...
e io non lo faccio...non mi avvicino...
ma perchè?
eppure Gesù è venuto per quelli persi non per chi si sente giusto,
eppure Gesù ha guardato Zaccheo, che nonostante quello che era e faceva, lo cercava,
eppure Gesù non ha detto ad alcuno che non poteva avvicinarsi a Lui,

ti faccio una domanda...tu hai fede o segui solo la religione?
perchè guarda che sono due cose diverse...
mentre scrivo è l'unica cosa che mi ritorna in mente
della catechesi ascoltata martedì sera...
di tutte le parole che hanno detto, è l'unica frase che mi ricordo...
sai benissimo ogni regola, dogma, indottrinamento...
ma hai fede?
quella fede che ti fa guardare l'altro come te stesso?
quella fede che non ti fa giudicare sempre?
quella fede che non ti fa vedere sempre quello che non c'è ma ti fa vedere quello che c'è?
quella fede che ti fa vedere un piccolo bene anche in un piccolo passo?
quella fede che non ti fa sempre mettere in dubbio il bene?
quella fede che ti aiuta a guardarti dentro, a dire...sì, questo so che non va bene, so che è colpa mia,
ma ancora Signore non ci riesco...dammi ancora un pò di tempo...vedrai, ci lavoro sopra...
quella fede che ti porta piano piano ad affidare tutto a Lui...
quella fede che ti porta ad accettare...che ti svuota di te stesso e ti riempie di altro...

una religione senza fede è solo un monte di regole assurde a volte,
che ci impediscono di avvicinarci a Dio...
e non perchè vogliamo un Dio umano, ma perchè non ci permettono di sentirci mai degni...
mai abbastanza...e ci fanno dimenticare la misericordia, la carità e l'amore di Dio...
siamo peccatori, è vero, lo sentiamo dentro...
ed è da peccatori che entriamo in chiesa...
ma anche da uomini e donne che devono riconoscere le proprie conquiste, i passi fatti, oltre agli errori...
non possiamo e non dobbiamo sempre sentirci indegni...in cammino sì, sempre...
per migliorare...ma indegni no...






martedì 17 marzo 2015

"a me potrebbe anche stare bene..."


frase letta sul blog di un amico, bigetto,
in un post riguardante la fecondazione,
quella voluta a tutti i costi anche da persone che non potrebbero,
naturalmente parlando, ed è stata come un fulmine...
ha aperto un varco...ho letto di nuovo...
no, non può averlo scritto...
ci ho riflettuto un pò e poi ho lasciato il mio pensiero...

“A me potrebbe anche stare bene…”

È stato improvviso, ogni altra considerazione cade davanti a questa frase…
Condivisibile in assoluto la presa di posizione
contro chi vuole stravolgere lo status di natura,
solo che quella frase è una netta contraddizione…
se tu apri uno spiraglio a qualcosa che sai contro natura…
apri lo spiraglio al pensiero
di poter accettare qualcosa che non è,
hai aperto anche al passo successivo di quel pensiero,
che prima o poi allargherà il tuo grado di accettazione.
Siamo quasi assuefatti a tutto…
violenza, brutture, cattiveria, indifferenza…perché?
Perche abbiamo pensato…va bene, questo posso accettarlo…
Dove sta il limite? E se qualcuno non ha limite?
E’ come agisce il “male”…
superficialmente, senza pensare,
scrollandoci di dosso la responsabilità, di dire sì…di dire no…
“che il vostro sì sia sì…e il vostro no sia no”
“io posso capire…io posso accettare…
possiamo essere ciò che vogliamo”
No, noi possiamo essere solo ciò che siamo!
Non ciò che vogliamo…è lì l’inganno…
E accettare ciò che siamo, vuol dire accettare anche i limiti…
l’omosessualità esiste e va accettata,
i primi ad accettarla con tutti i suoi limiti
dovrebbero essere proprio gli omosessuali…
l’uomo o donna, omosessuale o no,
ha dei limiti che deve accettare per restare uomo e donna…
è questo volersi sostituire alla Natura, a Dio
che sta distruggendo l’uomo, la sua anima, il suo cuore…

sono le uniche parole che non posso condividere…
a me non sta proprio bene…
si deve vivere con coerenza ciò che siamo…
rispettando tutto e tutti…natura compresa…

sabato 14 marzo 2015

deluse...


"Alle persone deluse servono abbracci,
carezze e un’infinità di certezze.
Delle parole, non sanno cosa farsene".

(Luna Del Grande)
 

sabato 7 marzo 2015

8 marzo...


Tanti passi si sono fatti ma tanti ancora dovranno essere compiuti,
è un momento questo, dove violenza e prevaricazione
sembrano vincere sulla ragionevolezza e sul rispetto.
Il mondo è delle donne...il mondo è degli uomini...
dovremmo iniziare a pensare che il mondo ha due volti,
due volti che si completano solo se si rispettano...
in ogni aspetto...rispetto delle diversità...
le donne non dovrebbero lottare per essere come gli uomini,
ma per essere rispettate dagli uomini e dalla società...
rispettate mentalmente, fisicamente, moralmente...
la violenza su una donna può avvenire in tanti modi...
lascia cicatrici che faticano a rimarginare,
lascia paure che difficilmente scompariranno,
lascia insicurezze che mineranno la sua vita futura...
le donne dovrebbero lottare perchè sia rispettata la propria femminilità,
quella femminilità che ha diritto alla dignità e che completa il cielo...

Buon 8 marzo a tutte le donne

venerdì 6 marzo 2015

Quaresimale I (dal blog di Berlicche)


Letta oggi su un blog che seguo su wordpress, Berlicche, mi ci sono ritrovata, con tutti i dubbi e le difficoltà
che si incontrano nel cammino dell'essere cristiani:

Il guaio di molti cristiani è che parlano dell’amore di Dio invece di farlo vedere
il guaio di molti cristiani è che non vogliono giudicare ma sono giudicati.
il guaio di molti cristiani è che non parlano chiaro per paura di allontanare,
ma a nessuno interessa chi non parla chiaro.
il guaio di molti cristiani è che scambiano la tolleranza per amore, che è come chiamare l’indifferenza interessamento.
il guaio di molti cristiani è che seguono un piano pastorale, ma è un piano inclinato
il guaio di molti cristiani è che vorrebbero anche convertirsi, ma non sanno più a cosa
il guaio di molti cristiani è che sanno esattamente cosa pensa Dio
il guaio di molti cristiani è che forse sanno cosa pensa Dio, ma non gliene importa niente
il guaio di molti cristiani è che vogliono avere i loro spazi
il guaio di molti cristiani è che Dio è troppo grande per entrare nel loro spazio
il guaio di molti cristiani è che sono atei
il guaio di molti cristiani è che sono talvolta come forse sei tu, come certo sono io.

(dal blog di Berlicche)



martedì 3 marzo 2015

"chi sei tu per parlare di Dio?"


Prendo spunto da un'articolo letto stamani sul quotidiano "La Croce",
ogni giorno inizio la mia giornata leggendo un pò il giornale
e oggi l'attenzione è caduta su un'articolo di Paolo Pugni che parla di confronti,
ormai laceri e inesistenti, e su un articolo di Marianna Orlandi...
"Ma poi chi sei tu per parlare di Dio?"
Non so...forse per il mio passato di catechista, mi ha coinvolta un pò...
Quante volte me lo sono detto, ma perchè io? chi sono io per poterlo fare?
non sentirsi giusti, degni, a posto per poterlo fare...domande che ancora non trovano
grandi risposte...ma quest'articolo mi ha rasserenata...mi ha dato la possibilità
di guardare oltre me stessa e i miei limiti...di trovare un senso...

"Basta un attimo di sconforto ed eccolo, potente, questo pensiero arriva, ritorna.
E il modo in cui si presenta è ogni volta diverso. Si basa su un recente fallimento,
su un vizio che proprio non so sconfiggere, sulla mia stessa esperienza di vita."

Ho iniziato a riflettere...ma noi non parliamo di Dio,
noi tutti siamo chiamati a testimoniare, a vivere al meglio delle nostre
possibilità e capacità...non dobbiamo insegnare,
dobbiamo vivere e parlare con la nostra vita.
Solo che a volte la vita ci toglie sicurezze, punti fermi, ci impone scelte
che non sempre rimangono coerenti alla nostra fede...
la nostra vita non sarà priva di cadute, dolori, sconfitte...di viaggi nel buio...
e lì, proprio in quei momenti arriveranno i dubbi, la fede verrà meno,
tanto da togliere ogni senso, anche a noi stessi, alla nostra stessa esistenza...
e quella vocina ci metterà davanti ai nostri limiti, quelli veri, proprio nostri...
a volte quella vocina non sarà solo dentro di noi, verrà da chi meno ce lo aspettiamo,
e sarà allora davvero difficile non crederle,
non credere che siamo sbagliati,
e a noi non piacerà guardarci allo specchio, così sporchi, vili e cattivi...
ma sarà solo accettando quei limiti e cercando di migliorare che vedremo luce...
che quella vocina non avrà più suono...è così, è come aprire un bellissimo regalo,
e dentro c'è l'amore per te stessa, per ciò che sei, per quello che vali...
quello che puoi donare...tutti siamo solo chiamati a vivere al meglio di ciò che siamo...
questa è la testimonianza più grande...questo forse significa parlare di Dio...
parlare d'amore con la nostra vita...
e come chiude l'articolo...

"Hai ragione vocina, io non sono proprio nessuno per parlare di Dio:
infatti sto solo dicendo come ho fatto a passare "allo schema successivo"."

come passare al prossimo livello della mia vita, della mia consapevolezza,
del mio cammino verso me stessa e gli altri...come arrivare piano piano
a sentirmi "giusta" in qualche modo...accettarmi e guardare avanti...


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domenica 15 febbraio 2015

era strana...


Era strana, o forse era solo diversa dalle altre persone.
Era una di quelle persone che non parlava,
che provava a stare accanto a tutti, ma non a sé stessa.
Che aiutava tutti ma non si permetteva di chiedere aiuto
e nessuno ha mai capito il perché.
Dentro di lei c'era di tutto, la rabbia, l'odio, l'amore, la tristezza,
il sollievo, i pensieri, le parole, le melodie, il mare, l'oceano,
il cielo di primavera, la poesia, la felicità, aveva di tutto,
ma nessuno riusciva a vederlo.
Era un vulcano inesploso,
dentro aveva di tutto,
dentro aveva l'universo ma nessuno lo sapeva.

(and-i-will-try-to-fix-me, Tumblr)


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domenica 8 febbraio 2015

sapete che succede...


Sapete che succede quando non si è più abituati a ricevere amore?
Succede che non ti fidi più, che preferisci stare solo.
Succede che quando qualcuno ti dice "Ti voglio bene"
rispondi con un sorriso e pensi "Come no".
Succede questo, non sei amato per molto tempo e,
quando trovi qualcuno che ti ama davvero,
muori di paura

(F. Roversi)


 
 

giovedì 5 febbraio 2015

ora...


Ora non ho bisogno di nulla.
Un tempo di tutto.
Ma allora non ci fu nessuno per me.
Ora mi tengo il molto male che
nessuno può togliermi,
e il poco bene che nessuno può attribuirsi.

(Giovanni Pascoli)

lunedì 2 febbraio 2015

attesa...


oggi è successa una piccola cosa che
mi ha portato a riflettere sul senso dell'attesa,
del prendersi tempo...

un pò come quando desideri qualcosa,
e allora inizi a cercarla, ti guardi intorno,
esci per negozi, vetrine, mercati...
ne vedi tanti...
ma non è del colore giusto,
la consistenza non è proprio quella che immagini,
forse potrebbe andare ma...qualcosa ti tiene ferma...
e allora, almeno io, scelgo di aspettare...
rinuncia, paura, indifferenza?
non lo so...ma forse so cosa vorrei...

all'improvviso qualcuno ti regala proprio quello che desideravi
qualcuno che nemmeno ti aspetti
hai quel desiderio tra le mani...ed è perfetto...
dovevi solo saper attendere il momento giusto...
dovevi solo scegliere di affidarti...
di non lasciarti accecare dal desiderio...
se è per te arriverà...e arriverà giusto per te...

venerdì 30 gennaio 2015

Don Bosco..."una casa scomoda"...


Don Bosco ha sognato 200 anni fa e continua ancora oggi
perché nel mondo e in Italia si contano milioni e milioni di oratori!

Stasera mi sento davvero debitrice di quel sogno, di quell'intuizione,
di quell'uomo che nella sua semplicità ha lasciato spazio a Dio
per creare una cosa proprio... da Dio ... L'oratorio!
Mi sento debitrice di Don Bosco perché non so dove sarei io oggi,
come sarei io oggi senza tutto questo!
Don Bosco non aveva capito che c'era bisogno di scuole,
di formare i giovani per il futuro, di un metodo educativo preventivo ...
Ma aveva capito che il segreto della felicità stava solo in Gesù
perciò si è inventato di tutto,
o meglio si è inventato l'oratorio
perché ogni uomo e ogni donna potesse assaporare questa felicità!
Ecco perché stasera mi sento in debito con lui ...
Perché grazie a lui, al suo sogno che oggi si realizza qui,
in questo umile oratorio di periferia
io posso dire di aver assaporato quella felicità,
di aver assaggiato un pezzo di Dio!
Io in oratorio ci vengo da una vita, questo è risaputo ...
Praticamente, mi perdoneranno i miei,
ma sono più in oratorio che a casa ...
Qui sono cresciuta, sono stata bambina, adolescente e ora giovane ...
Provare a raccontare tutto quel che ho vissuto,
tutto quello che ho visto con i miei occhi,
tutte le storie divertenti e anche più serie diventa difficile
e soprattutto vi farei addormentare tutti ...
E pensare che io ne ho viste anche poco
rispetto ai senior di questo oratorio ... Vero Marce???
Però stasera con 4/5 immagini provo a dirvi
cosa ha significato e cosa significa ancora per me
questo oratorio con le sue 4 mure dipinte di giallo,
il suo teatro, la sua Chiesa, il suo pezzo di Piazza!

Prima di tutto questo mio oratorio io lo vedo come uno scrigno!
Uno scrigno se provate ad immaginarlo è un qualcosa già di per se preziosa,
è chiuso e dentro sicuramente custodisce
qualcosa di ancora più prezioso dei suoi ornamenti!
L'oratorio è scrigno perché prima di tutto è proprio bello ...
questi spazi, questa piazza, questa chiesa ...
Niente è scontato ... anche quella crepa sullo scalino,
il rotolante della finestra che non funziona,
la serratura della porta che cade continuamente,
quel muro con una bella strisciata di pennarello ...
Tutto questo è bellezza perché racconta una storia!
E infatti poi oratorio è scrigno
perché dentro contiene qualcosa di molto prezioso ...
Mi stupisce ancora una volta pensarlo e dirlo ...
Ma l'oratorio contiene storie ...
Contiene la mia di storia,
contiene quella di Chiara, Samantha, Lucrezia,
Alessandro, Luca, Mattia ....
Contiene la storia di ciascuno di noi che è qui stasera!
E qui la tua storia, la tua vita viene curata, custodita,
se passi di qui qualcuno sicuramente pensa a te,
qui qualcuno ti aiuta a crescere, ti aiuta ad affrontare le sfide della vita,
anche il compito in classe il giorno dopo,
vengono raccolte le tue lacrime e fotografate le tue gioie,
qui c'è sicuramente qualcuno che prega per il tuo futuro, per il tuo bene,
qui semplicemente qualcuno si fa carico del dolore che provi
perché si sa che anche Gesù ha avuto bisogno del cireneo,
qui nascono amicizie e storie d'amore
che hanno proprio il profumo di Dio,
qui qualcuno ti sfinirà con l'annuncio della Parola di Dio
perché non può sopportare la tua mediocrità ....
qui la tua storia può trovare il suo fondamento,
le sue radici, il suo trampolino
per poi volare davvero alto
senza accontentarti del cosi fan tutti!

Oratorio ... È pulmino! O meglio è avventura ...
Un avventura che ti chiede sempre di partire, di andare,
di fissare una meta e smuoverti da quel divano con Sky ...
Ti chiede come Gesù di andare sempre oltre!
Avete presente come fa Gesù con i suoi?
Con lui non c'è mai pace ...
Ora cafarnao, ora betania, ora la samaria,
poi sul lago e di nuovo terraferma ...
E qui uguale... Vai con le Dolomiti, ora in Perù,
ora a borgo San Lorenzo, ora a Milano,
Roma, Assisi poi la festa, la sagra, carnevale ...
Quanti viaggi, quante mete, quanti incontri ...
È tutto parte del cammino con Gesù!
E mentre loro se ne andavano con i loro sandali un po' malconci
a calpestare la secca terra di Galilea ...
Beh a noi ci va meglio con un pulmino laccato grigio da nove posti
pronto a calcare tutte le strade che Lui ci ha indicato
e continuerà ad indicarci!
Allora dico ai miei fratelli più piccoli qua in orat ...
Cogliete le occasioni che vi passano sotto il naso ...
E ai genitori ... Lasciateli partire anche se a scuola vanno male,
anche se bocciano
perché sono avventure che porteranno solo ricchezza!

L'oratorio é scuola!
Questa è forse un' immagine un po' antipatica però è così ...
Noi ci segniamo a scuola di ogni genere ...
Quella normale per crescere ed essere istruiti,
scuola di ballo, scuola calcio, scuola di spagnolo,
scuola guida, corso di aggiornamento ...
Ecco l'oratorio per me è stata ed è la scuola più importante ...
Scuola di Dio!
Perché Dio è vero che sta ovunque, che è onnipresente,
onnitutto ma quanto è difficile vederlo,
capire che ci sta lui in quella situazione...
Allora l'oratorio è questa scuola
sempre pronta a darmi quegli strumenti giusti
per entrare un po' a contemplare gli ingranaggi del cuore di Dio!
E lo fa con insegnanti molto particolari:
gli educatori con la riflessione settimanale,
le preghiere, i ritiri,
ma anche semplicemente attraverso lo sguardo, l'abbraccio, il sorriso
e anche qualche brontolata,
gli amici che pian piano diventano fratelli e sorelle del cammino
con cui ti confronti ...
I giovani che umilmente cerco di accompagnare ...
Ora vi racconto questo aneddoto per dirvi come l'oratorio
è scuola che ha degli insegnanti tutti particolari ...
Uno di questi è un bambino, Luca, 8 anni ...

Oratorio è casa ...
Ma una casa di quelle vere eh!
Ci sono genitori, bambini, adolescenti ...
Genitori che puliscono e i figli che puntualmente
passando distruggono peggio di un terremoto ...
C'è famiglia, fraternitá, c'é cibo!!!!
Qui dentro si parla, ci si confronta, a volte si litiga e si fa pace ...
Ognuno può trovare il suo spazio, ognuno il suo ruolo ...
Si esce e si entra e sempre si può trovare qualcuno
che ti accoglie così come sei
proprio come a casa anche quando sei arrabbiato con il mondo!
Però ve lo devo dire ... È una casa un po' scomoda!
Non c'è divano, niente sky, termosifoni a tratti funzionanti,
fredda d'inverno, bollente d'estate...
Ma è così per un motivo ben preciso!
C'ho messo un po' a capirlo...
Ma quel riscaldamento che funziona a tratti è proprio provvidenziale!
In più parabole Gesù dice ai suoi "vegliate",
state desti, state attenti, state svegli
perché io torno, perché nelle cose intorno a te ci sono io ...
E allora è chiaro!
Il calduccino, il divano non sono per i suoi discepoli ...
queste cose ti addormentano, ti alloccano ...
L'oratorio per me è questa casa scomoda
perché mi richiama sempre,
che non mi lascia sotto una palma
mezza appisolata ma mi scuote
mentre il Signore passa, chiama, insegna,
ama fino a morire per me ancora oggi ....
senza oratorio sono sicura che avrei lasciato
tante occasioni di vita, di amore ...
Senza l'oratorio non avrei mai aperto gli occhi
su tutto il divino che c'è quaggiù sulla terra!
Ecco perché casa che accoglie ...
Ma casa scomoda!

Ma voglio concludere con questa immagine ...
Un'immagine che penso davvero sia
il miglior modo per descrivere l'oratorio, il mio oratorio!
Oratorio è eucarestia ...
È pane spezzato che con tutto il sapore divino ci dona la presenza di Dio!
Qui e ora Dio si fa sempre presente in questo oratorio,
per questo a 24 anni ancora diventa per me importante
l'appuntamento settimanale del gruppo,
mettermi al servizio tra granate e cenci,
prendermi cura dei miei figliocci del '96 ...
ma più semplicemente ...
Rimane importante esserci per gustarmi tutto il sapore di Dio
tra queste povere mura che diventano
le mura della mia Betlemme!
Dio è bellezza ...
E allora eccolo in una piazza in cui sono riunite centinaia di famiglie!
Dio è eleganza ...
E allora eccolo, una sera di prove nei movimenti leggeri di un'amica
che dona la sua preghiera a Lui
attraverso il suo più grande talento, il ballo!
Dio è energia ...
E allora eccolo alle 15:30 di un giorno di giugno
quando si aprono le porte dell'oratorio e una fiumana di ragazzi
entra con tutta la loro vita che esplode
Dio è dolcezza ...
E allora eccolo nelle battute di una recita di Natale
balbettate dai piccoli cuccioli dell'oratorio!
Dio è passione ...
E allora eccolo in quei miei educatori,
in tutti gli animatori che come Gesù
mettono in gioco la loro vita "amando fino alla fine",
spezzandosi come pane per gli altri
senza risparmiarsi una briciola d'amore!
Dio é potenza ...
E allora eccolo tuonante tra le vette delle Dolomiti!
Dio è Unione...
E allora eccolo nella cordata dei giovani che in luglio
salgono i sentieri dei monti e quelli del proprio cuore!
Dio é pace ...
E allora eccolo nel silenzio della nostra chiesa
nel cuore della notte di un sabato sera!
Dio è divertimento...
E allora eccolo in carigiola tra un tuffo a bomba
e un girino intrappolato nella bottiglia!
Dio è vittoria ...
E allora eccolo d'estate nella squadra ultima in classifica
che finalmente riesce a vincere una sfida!
Dio è delicatezza ...
E allora eccolo nelle note intonate da una giovane
che semplicemente cantando presta a Lui la voce!
Dio è questo e ancora di più!
E allora Grazie don bosco ...
Grazie per quel tuo sogno ...
Grazie per lo sguardo che hai avuto per i tuoi giovani
in cui hai intuito la sete di Gesù ...
Grazie perché con l'oratorio ancora oggi disseti quella nostra ... Mia sete!

Festa di Don Bosco 2015
Testimonianza di Faby (mia figlia)

E' sempre un emozione scoprirla attraverso quella parte di vita che
la coinvolge, la sostiene, l'accompagna...
Dice che quell'oratorio è la sua seconda casa, che dovremmo perdonarla
perchè passa più tempo lì...ma avrei voluto dirle che non c'è nulla
da perdonare, perchè quella casa non la porta via da me...
quella casa è stata una scelta...ho voluto che mi fosse accanto
che mi fosse di aiuto nella sua crescita...
non potevo, non possiamo, fare da soli...dobbiamo poterci affidare...
e quella casa era lì ad accoglierla e a sostenerla nei momenti in cui
io ero nel buio...in cui io non potevo aiutarla...
e così insieme a quella casa lei è andata avanti...
e non solo lei...anche io con lei...in un dare e avere infinito...
mi ha lasciata seduta per un pò e poi ha iniziato scuotermi...
ha "portato"  quella casa scomoda in casa sua...
sì, perchè l'amore è "scomodo", non ci permette soste...
non ci lascia seduti, non ci lascia indifferenti,
non ci lascia vedere un film fino in fondo,
ci fa aprire la porta, ci aiuta a sorridere,
ci toglie i nostri spazi...che poi quali sono i nostri spazi?
se non quelli in cui riusciamo a sentirci a posto con noi stessi...
quelli in cui ci sentiamo a "casa"...

sabato 24 gennaio 2015

sposati e sii sottomessa...sposala e muori per lei...


titoli rivoluzionari per i tempi di oggi,
la donna libera, indipendente, padrona di se stessa...
sembra una provocazione...forse lo è,
per fare in modo che ci si fermasse a riflettere,
sulla reale condizione della donna oggi...sul suo ruolo...
sul suo essere donna, intimamente...nel cuore...nell'anima...
La creazione ha due volti...uno maschile e uno femminile...
non ci dobbiamo inventare nulla, scoprire, interpretare...
è semplice...
e ognuno di quei volti ha una sua connotazione specifica,
ha abilità, capacità, istinto legati a quel suo essere...uomo o donna...
da sempre...
vero che eventi, periodi storici, crescita intellettuale e sociale
hanno cambiato aspettative, esigenze, confronto,
ma quel modo di essere donna o uomo è eterno.
Sottomettersi a cosa o a chi?
Direi che è più un rispondere a ciò che siamo...
accettare quella nostra natura umana
ecco credo, il senso del sottomettersi, sottomettersi a noi stessi...
la donna dovrebbe sottomettersi al suo essere donna,
e non ci può essere equivoco in questo...
l'equivoco nasce quando i due volti della creazione
vogliono confondersi, sostituirsi, annientarsi e non completarsi,
sostenersi, sorreggersi, proteggersi.
Il problema nasce quando la "sottomissione" della donna
viene scambiata per paura di vivere,
per incapacità di affrontare le situazioni,
per inadeguatezza, per mancanza di amore.
Quando le ambizioni, dell'uomo o della donna,
sovrastano il bene della famiglia,
quando la superbia e l'arroganza annientano la dolcezza e l'accoglienza...
Ma non possiamo pensare che questa "sottomissione"
possa essere valida per tutte le donne,
è valida solo se accanto ad una donna c'è un uomo
che condivide e sa vedere queste scelte...
se c'è un uomo capace di "morire" per lei...
morire nel senso di rinunciare un pò a se stesso...
leggendo i libri sembra tutto facile, ironico, allegro...
magari è anche così...
ma per essere così bisogna essere in due,
c'è poco da scrivere se non lo si è...
tutto rimanda a quell'essere "due"...diversi e complementari...
ma entrambi devono scegliere di andare nella stessa direzione,
il loro cuore deve scegliere come se fosse uno...
nonostante le difficoltà del quotidiano, le banalità, le differenze...
è per questo che in certi tratti, entrambi i libri, mi hanno lasciato "fastidio" dentro il cuore...
mentre leggi ti sembra quasi di essere giudicata, non è così,
ma è quel senso di fallimento, e anche tradimento...ti senti tradita da chi doveva capire ed essere al tuo fianco, accanto al tuo cuore...
che attraversa sempre il tuo cuore e la tua anima...
quel fallimento e quel tradimento che proprio non riesci ancora a superare, ad accettare...
non torneresti indietro mai, non puoi, non fa più parte di te, ma è lì...
e devi conviverci per il resto della tua vita


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mercoledì 21 gennaio 2015

la malinconia del presente...


Lei aveva una malattia: la malinconìa del presente.
Non si trattava di nostalgia,
perché non avvertiva la mancanza di qualcosa di preciso,
né il desiderio di rivivere il passato.
Era semplicemente un inesauribile,
incolmabile, "anelito all'adesso".
Quel che sentiva era forse qualcosa di simile a una dolce distanza.
Non mancanza, distanza.
Un leggero desiderio di raggiungersi di più, sempre.
Un calmo struggimento romantico.
Non che non riuscisse ad essere felice,
anzi, solo non era mai completamente 'non triste'.
Quella sensazione l'accompagnava sempre, ovunque andasse e,
nonostante tutto, non la faceva mai sentire sola.
Lei aveva una bellissima malattia: la malinconìa del presente.
Un velo lieve e perenne di lucida tristezza,
che rendeva più brillante ogni gioia.
Una malattia impossibile da spiegare.
E dalla quale non avrebbe mai potuto né desiderato guarire.

(dal web)

 
 

domenica 18 gennaio 2015

mi accontento...

 
Io mi accontento di essere serena nel tempo;
la felicità sono attimi,
e quando arrivano me li prendo senza esitare.
 
(Alda Merini)
 
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domenica 11 gennaio 2015

ho messo via...



 
 
Ho messo via un pò di rumore
dicono così si fa nel comodino c'è una mina
e tonsille da seimila watt.
Ho messo via i rimpiattini
dicono non ho l'età
se si voltano un momento
io ci rigioco perchè a me... va.

Ho messo via un pò di illusioni
che prima o poi basta così
ne ho messe via due o tre cartoni
comunque so che sono lì.
Ho messo via un pò di consigli
dicono è più facile
li ho messi via perchè a sbagliare
sono bravissimo da me.

Mi sto facendo un pò di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà.
Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via te

Ho messo via un pò di legnate
i segni quelli non si può
che non è il male nè la botta
ma purtroppo il livido.
Ho messo via un bel pò di foto
che prenderanno polvere
sia su rimorsi che rimpianti
che rancori e sui perchè

Mi sto facendo un pò di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà.
Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via te

In queste scarpe
e su questa terra che dondola
dondola dondola dondola
con il conforto di
un cielo che resta lì
Mi sto facendo un pò di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà.

Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via
riesca a metter via,
riesca a metter via te

(Ligabue)
 
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venerdì 9 gennaio 2015

il dolore...


Il dolore, il male che produce i lividi del corpo e dell'anima
pretende di essere ascoltato per ciò che è.
E solo quando è ascoltato,
può camminare verso il cambiamento,
verso la guarigione. (dal web)


I piccoli dolori fanno rumore.
I grandi dolori sono muti.
(Seneca)