mercoledì 6 settembre 2017

non siamo sconfitti...


"Finchè siamo in vita combattiamo.
E finchè combattiamo, è segno
che non siamo sconfitti
e il buon Spirito dimora in noi.
E anche se la morte non ti trova vincitore,
ti troverà combattente".

(S. Agostino d'Ippona)




venerdì 1 settembre 2017

ortodossia...


ortodossìa s. f. [dal gr. ὀρϑοδοξία; v. ortodosso].

1. In senso generico, retta credenza, purezza di fede, conformità a una determinata religione o chiesa, della quale si accetta integralmente la dottrina (in contrapp. a eterodossia).
Più particolarmente, nella teologia cattolica, la piena adesione alla fede cristiana secondo gli insegnamenti della Chiesa cattolica romana.
2. Storicamente, la parola designa la chiesa greca, cioè la chiesa «ortodossa» (v. ortodosso).
È anche il nome di una solennità della Chiesa greca che si celebra la prima domenica di quaresima in ricordo della vittoria sull’iconoclastia, e che con l’andar del tempo ha assunto il significato generale di celebrazione della vera fede contro l’eresia.
3. Per estensione, conformità, stretta adesione alle regole o ai principî di una scienza, di una corrente, di un partito, di una scuola, nel campo dottrinale, politico, sociale, artistico, ecc.:
l’ortodossia liberale, marxista; un esponente dell’ortodossia cattolica.

Bello no?
Coerenza, accettazione, consapevolezza, scelta, scelta totale, piena, aderente...
ortodosso è chi si lascia avvolgere da ciò in cui crede e sente giusto,
che sia religioso, politico, scientifico...
siamo un pò tutti ortodossi quando affermiamo ciò in cui crediamo,
quando non accettiamo compromessi,
quando lottiamo per ciò che pensiamo vero, giusto...
quando alla fine di un confronto si rimane ognuno della propria idea...
è avere certezze in qualche modo, averle costruite giorno dopo giorno,
è vivere in quelle certezze...abbracciare quei pensieri e renderli visibili...
questo non credo che ci chiude agli altri...ci colloca semmai,
ci dà un posto preciso...gli altri sanno come e cosa pensiamo...
testimoniamo ciò...
Ciò che può sembrare chiusura verso altre idee è solo scelta...
scelta di essere e vivere in un certo modo e secondo determinate idee...
ognuno di noi è libero di scegliere,
scegliere di quale senso riempire la propria vita.

10 punti...


10 punti su cui è possibile lottare uniti.
Oltre le chiacchiere.
Stanno per proibire l'uso della parola clandestino, dopo zingaro, badante, ecc.
Ci impongono per legge il loro vocabolario, dopo averlo imposto per decenni a scuola
e con i media.
Oltre Orwell. Oltre l'inimmaginabile...
Oltre ogni possibile scusante.
Vogliamo fare qualcosa o no?
O vogliamo aspettare che tra non molto i clandestini saremo noi?
Che Charlie sarà veramente nostro figlio, nel senso fisico del concetto?
Che ci tolgono la casa solo per non aver pagato una rata del mutuo?
e magari la danno a quei clandestini e zingari?
Che ci vaccinino a tutti in massa come vacche al macello?
Vogliamo marcire in questo modo con questi traditori?Dobbiamo creare una barriera di resistenza a oltranza contro:

1) gender e omosessualizzane forzata;
2) eutanasia e abortismo;
3) invasione e distruzione degli italiani e dell'italianità;
4) sfruttamento usuraio da parte delle banche e della finanza con conseguente impoverimento degli italiani e distruzione dell'impresa e delle ricchezze familiari;
5) indottrinamento della gioventù - e non solo - effettuato dalla scuola ai giornali, dai media ai politici.

Dobbiamo al contempo lottare per:

6) riproporre la retta morale cristiana e naturale in ogni settore della società;
7) ritorno alla moneta sovrana e all'economia naturale e libera tramite l'abolizione della moneta a   debito e per la promozione dell'impresa medio-piccola e d'eccellenza;
8) ritorno allo Stato sovrano ma al contempo con funzioni limitate al massimo;
9) istituzione di un confederalismo identitario, specchio delle tradizioni etniche e civili degli italiani; 10) drastico inasprimento delle pene per i reati di violenza e certezza della pena, in difesa degli italiani (e di tutti).

Ecco 10 punti che potrebbero costituire un programma di un'associazione
finalizzata al ritorno alla tradizione cattolica e italiana di sempre in ogni settore
e strumento della convivenza civile.
E alla difesa dell'unica vera forma di libertà politica e civile,
ovvero quella dell'ordine naturale e della verità.
Perché l'ho scritto per la ennesima volta?
Semplice: perché se non facciamo qualcosa tra poco ci imporranno anche di morire a loro comando, oltre che pensare, parlare, vestire e scrivere.
Ci imporranno anche con chi andare a letto, altrimenti saremo razzisti: e indovinate chi saranno i primi ad avallare questo?
Mai come oggi, l'Italia è comunista, nel senso della progressiva affermazione del più terribile dei Leviatani.
Tanto terribile che si è anche impossessato di ciò che sarebbe dovuto rimanere il suo più acerrimo nemico.
Poi... fate come volete... continuate pure a non fare nulla...
Tanto, da qui non si sfugge, giorno dopo giorno.
Ecco... ora vi ho fatto una proposta su cui pensare, ma non per parlare, per agire

(Massimo Viglione)

Troppo rivoluzionario? Sovversivo? Populista?



mercoledì 30 agosto 2017

i nostri siamo noi...


Dopo il putiferio internazionale delle ultime 24 ore, la bimba inglese cristiana
affidata a una famiglia islamica che ne stava sovvertendo fede e abitudini
è stata nuovamente affidata a una persona in grado di accudirla
facendo salvo il suo "benessere identitario": sua nonna.
L'Inghilterra ha ancora la Corona, ma mi chiedo dove visto che la testa
l'ha certamente persa da un pezzo.
L'esito di questa vicenda è a dir poco eloquente, perché davanti alle inquietanti contraddizioni
e ai folli cortocircuiti dell'Occidente masochista ci ha veramente salvato - in corner -
la fede dei nostri padri, in questo caso dei nostri nonni.
Ma l'ultima generazione del buon senso comune si assottiglia sempre più.
Allora sarà, e già è, inevitabilmente, corpo a corpo. In palio?
La teologia di riferimento dei prossimi secoli, da cui dipenderà tutto:
modello di Governo, sistema di diritto, princìpi fondamentali di riferimento.
Prendete tutta la prima parte della Costituzione italiana (sui Principi fondamentali, appunto)
e mettetela in discussione.
Dignità personale, libertà di coscienza, opinione, espressione, esercizio artistico,
promozione culturale, ricerca scientifica. Tutto.
Il progetto laicista multikulti è già fallito con la sua sciocca idea
di creare uno spazio comune "neutrale".
Il relativismo è già in avanzato stadio di autocombustione.
Dei valori assoluti dovranno sempre esistere, e saranno sempre valori di natura
fondamentalmente teologica, o se si vuole "cosmica" come diceva Chesterton.
D'altro canto sono teologici i valori che hanno tirato e tenuto su
l'Occidente del Diritto e della Libertà d'impresa (impresa umana, in senso lato).
Negli ultimi secoli l'Occidente ha creduto di poter fare a meno di Dio
e rifondare tutto non sulla teologia ma sulla filosofia.
Negli ultimi decenni, poi, neanche più sulla filosofia ma sulla pura ideologia,
ora politica, ora culturale, ora economica.
Le altre teologie non sono state a guardare. Il vuoto va sempre riempito.
E il processo di sostituzione è in corso.
È in corso anche per atei, agnostici e libertari vari,
che dovranno seriamente considerare se non sia davvero migliore
vivere in una società che si organizza "veluti si Deus daretur", come se Dio,
il Dio di Gesù Cristo, esistesse veramente (Ratzinger docet).
Dovranno scegliere tra quella che potranno legittimamente considerare
una comoda finzione cristiana e quella che dovranno legalmente considerare
una ineluttabile verità islamica.
Mentre decidono da che parte stare ci salva, e salva anche loro,
la fede dei nostri, la vecchia guardia.
Ma ora i nostri siamo noi.

(Filippo Savarese)

martedì 29 agosto 2017

islam e laicismo...


Se avete pazienza è da leggere...qualche spunto sul quale riflettere...
specie riguardo al momento storico che stiamo vivendo, senza pregiudizi è un'analisi
della realtà, dei perché...possiamo avere opinioni diverse ma la realtà va letta nella verità non nell'ideologia o in quello in cui credo o penso che sia o che debba essere...
c'è la storia passata dietro all'attualità...c'è un vissuto...un'impronta...
non ne faccio un discorso teologico, religioso, credente o no...
ma bisogna capire, è fondamentale per vivere...

Islam: dialogo?
L’Islam è una religione fortemente concreta ed altrettanto grandemente simbolica.
Gli analisti hanno dimenticato di evidenziare questa duplice dimensione.
Non ne azzeccano una. Se si guardano gli articoli scritti ad ogni azione islamica punitiva
il commento quasi contraddice il precedente.
La conquista dell’Europa è sempre stato il sogno dell’Islam.
Più volte nella storia è stata tentata con alterne fortune ed in modo parziale,
ma mai la conquista è avvenuta interamente, compiutamente.
Il sogno è quello di ridurre tutto il mondo sotto l’unica fede.
Qual è l’impegno simbolico che trascina l’Islam alla conquista del cuore del Cristianesimo? Abbattere quei popoli, poi divenuti nazioni, che furono alla base del Sacro Romano Impero,
causa della perdita delle conquiste islamiche in terra d’Europa faticosamente ottenute.
Francia, Germania, Italia divennero attraverso le figure di Carlo Martello e di Carlo Magno
il nuovo cuore pulsante del Cristianesimo che scacciò l’Islam dall’Europa,
fatta eccezione per la Spagna, con le battaglie di Poitiers del 25 ottobre 732 e di la Berre del 737 (considerata dallo storico dei Franchi Eginardo la seconda Poitiers).
Per i Mussulmani fu uno scacco terribile che alimentò da subito il desiderio della vendetta
e della rivincita. E ancora abbattere quegli stessi popoli che sconfissero gli Ottomani
nella battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571 sotto l’egida della Madonna della Vittoria o del Rosario, quella Madonna, che apparve nel 1208 a Prouille a s. Domenico di Guzman
e che venne implorata prima della battaglia.
E nuovamente vendicare durante il secondo assedio di Vienna del 1683 da parte dei Turchi
del gran visir Kara Mustafà, con l’enorme esercito che penetra nella capitale
e combatte per le strade, la nuova sconfitta ad opera dei cavalieri polacchi
intervenuti contro i Turchi quando la situazione era quasi disperata e Vienna stava per cadere.
A distanza di tempo un nuovo attacco viene studiato. Gli eserciti non bastano.
Occorre preparare la strada alle truppe attraverso l’insinuazione nelle linee del nemico.
Vorrei ricordare che i Mussulmani non sono ignoranti ma hanno prodotto una cultura raffinata. Hanno avuto pensatori di grande livello e se discorriamo di Aristotele lo dobbiamo a loro…
Ora è arrivato il momento opportuno per sferrare l’ennesimo tentativo di conquista
attraverso un processo ben studiato. Entrare in quei paesi con milioni di persone islamiche,
che si radichino sul territorio senza rinunciare alla propria religione
e formino società impenetrabili e che vivano come paese nel paese.
Ed ecco l’espandersi creando prole a dismisura utilizzando le risorse del paese di accoglienza
e colmando con le proprie forze i vuoti del sistema produttivo nei servizi oramai abbandonati
perché umilianti o poco retribuiti dagli autoctoni.
E infine diventare testa di ponte per coloro che arriveranno e saranno i nuovi guerrieri di Allah,
che moriranno al grido di “Allahu Akbar”, quello stesso grido che echeggia in ogni strage.
Dunque la parola d’ordine è: conquistare l’Europa, il suo cuore per abbattere il Cristianesimo.
Questo è il periodo più favorevole per un paio di motivi:
la scristianizzazione dei paesi come Spagna, Francia, Germania, Italia
e il processo demografico di crescita zero degli abitanti autoctoni.
Fin qui forse non si racconta molto di nuovo. Qual è allora la differenza?
E’ l’elemento simbolico che sfugge ai più.
Agli Islamici non interessa nei fatti alcuna integrazione, non importa del dialogo
(anche se alcuni lo cercano come primo approccio),
non hanno in mente di accettare usi e costumi che non condividono.
Interessa loro unicamente la ri-conquista perché Allah regni in tutto il mondo
e gli infedeli siano sconfitti e resi suoi schiavi.
Se i laicisti pensano di poter essere trattati meglio dei Cristiani sbagliano di grosso.
Impilati e dati fuoco i Cristiani, impilati e dati fuoco anche i laicisti:
per i Mussulmani non vi è alcuna differenza.
Tra cani e porci, ambedue animali impuri che impediscono di raggiungere il paradiso,
non si fanno differenze.
I cani sono i Cristiani, i porci sono i laicisti a motivo delle loro perversioni sessuali
(in primis l’omosessualità con le legislazioni conseguenti approvate).
Guarda caso il paese più colpito è la Francia sia perché guidò la cacciata mussulmana
con il Sacro Romano Impero, sia per il laicismo radicale al potere.
Poi tocca alla Spagna per cancellare l’onta della reconquista cattolica
completata il 2 gennaio 1492 da parte di Ferdinando il Cattolica e Isabella d’Aragona.
Poi ancora tocca alla Germania, terra materialista sfruttatrice della manodopera turca islamizzata
e di un certo Martin Lutero ferocemente avverso all’Islam,
che equiparava ad una setta eretica e ne desiderava lo sterminio,
così come ha ricordato F. Cardini.
Per ultimo tocca all’Italia, il cuore del Cristianesimo, dove c’è il Papa.
Cancellato il Pontefice, viene distrutto il Cristianesimo,
l’altra grande religione dei simboli con l’Ebraismo.
Tolto il capo, i Cristiani saranno preda facile, saranno sbandati e privi di guida,
quella guida su cui si fonda la fede cristiana, così come ha stabilito il Cristo.
Altro elemento simbolico che guida gli attentati è volere mostrare che ogni ambiente
creato dagli Europei rappresenta il male.
Ecco allora che vengono colpiti i supermercati, le stazioni, i luoghi del divertimento,
le strade di passeggio, i centri di studio, i giornali, gli aeroporti, le metropolitane
con il triplice effetto di punire, procurare terrore e instabilità, continuare la guerra.
In questi ultimi giorni mancava un solo luogo: la chiesa.
Ebbene anche questo luogo è stato colpito con le stesse modalità e lo stesso fine:
sradicare il Cristianesimo, la religione degli infedeli.
Similmente a quanto accade nel Medio Oriente, dove lentamente e inesorabilmente
i Cristiani vengono cacciati nel silenzio assordante dei media occidentali
e la voce tiepida dei Cristiani d’Occidente,
ora il progetto di espulsione del Cristianesimo è in atto in Occidente
con la complicità più o meno voluta dei laicisti, che si vedono aiutati proprio dai Mussulmani,
verso i quali mostrano interesse e disponibilità.
I laicisti a parole fanno la voce grossa contro l’estremismo islamico e accolgono, nel contempo, quello “moderato” nell’illusione che vi sia una differenza.
Differenza che, come vedremo, non esiste.
Nel Corano stesso è scritto a più riprese la necessità di eliminare gli infedeli
e i primi della lista sono gli Ebrei e i Cristiani (i Nazareni).
“O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni, essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro.
In verità Allah non guida un popolo di ingiusti.”
[Corano 5, 51].
“Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati.
Se poi si pentono, eseguono l’orazione e pagano la decima,
lasciateli andare per la loro strada.
Allah è perdonatore, misericordioso.”
[Corano 9, 5].
“Dicono i giudei: “Esdra è figlio di Allah”;
e i nazareni dicono: “Il Messia è figlio di Allah”.
Questo è ciò che esce dalle loro bocche.
Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti.
Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati!”
[Corano 9, 30].
Per anni si è coltivata l’illusione che l’Islam sarebbe entrato in crisi
avvicinandosi ai modelli occidentali e sarebbe stato costretto
a modificare la propria intransigenza.
Per contraccolpo l’Islam si sarebbe moderato e i suoi usi più intollerabili sarebbero stati attenuati. Addirittura avrebbe inserito nei propri costumi le abitudini occidentali.
I Mussulmani quando si sono accorti del pericolo hanno imposto ai propri aderenti
di non entrare in commistione con gli “altri”,
sviluppando nei paesi dove giungono un sistema parallelo di società,
un duplicato di quanto hanno nella madre patria:
dai negozi alle cure mediche, dai legami familiari alle scuole islamiche.
Anche le banche islamiche sono oramai sul nostro territorio.
Gli islamici utilizzano i servizi degli occidentali ma non se ne integrano,
perché hanno la relativa struttura sotterranea: bisogna sfruttare ma mai farne parte.
Le loro micro società sono impenetrabili.
Evitano gli scontri con gli “altri”, per evitare che sia posto sotto i riflettori
il loro mondo parallelo e sotterraneo.
Sono come un corpo unico con piccole differenze,
che vengono ingigantite oltre misura da noi occidentali.
Semmai le grandi differenze tra di loro sono ben altre,
prima tra queste il non possedere una guida unica pur avendo lo stesso obiettivo.
Perché combattere i Cristiani?
Sono infedeli e sono coloro che si sono opposti alla loro conquista del mondo
e per tale motivo ancora più pericolosi.
Con la loro fede sono stati capaci per tutte le volte di sconfiggere i Mussulmani.
Ce n’è a sufficienza per evocare lo sterminio dei Cristiani.
I passi del Corano non trasudano per nulla tranquillità e pace.
“Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati:
la persecuzione è peggiore dell’omicidio.
Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito.
Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.”
[Corano 2, 191].
“Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente.
Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano.
Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi,
afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate.
Vi abbiamo dato su di loro evidente potere.”
[Corano 4, 91].
“La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero
e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi,
che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra:
ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso.”
[Corano 5, 33].
“Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi.
Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava,
per provare i credenti con bella prova.
In verità Allah tutto ascolta e conosce.”
Altrimenti detto è l’assoluzione anticipata per un omicida,
perché uccida un infedele in nome d’Allah.
[Corano 8, 17].
Correva il 12 settembre 2006 quando Papa Benedetto XVI tenne
la lectio magistralis all’Università di Regensburg (Ratisbona)
e ricevette un’ondata di insulti e, nel migliore dei casi, reprimende dal mondo degli intellettuali radical chic, neo illuministi, cristiani di seconda fila.
Allora non capirono il senso di quel discorso e la visione profetica del Papa.
Ricordo che lo difesi e tentai, ovviamente in modo vano, di far notare
la lucidità e preveggenza dei contenuti.
Lo consideravo e lo considero un discorso attualissimo, fatto non da un semplice pontefice,
ma da un filosofo e fine studioso tra i migliori del XX secolo.
Ecco un passo che commenta la diversità tra visione cristiana e visione islamica
del rapporto tra fede e ragione proprio in relazione all’uso della violenza:
“La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima.
«Dio non si compiace del sangue; non agire secondo ragione (logos)
è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo.
Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene
e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia
Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio,
né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo
con cui si possa minacciare una persona di morte».
L'affermazione decisiva in questa argomentazione contro la conversione mediante la violenza è:
non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio.
Theodore Khoury commenta: per l'imperatore, come bizantino cresciuto nella filosofia greca, quest'affermazione è evidente.
Per la dottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente.
La sua volontà non è legata a nessuna delle nostre categorie,
fosse anche quella della ragionevolezza.”.
Rileggendolo si colgono per intero i problemi e i limiti che ci attanagliano oggi,
in questo tormentato periodo storico.
E vi si legge la funzione del Cristianesimo nel mondo contemporaneo…
E si indica come uscire dalla crisi inarrestabile a cominciare dalla lotta al relativismo,
la vera causa culturale della decadenza.
Nel rapporto costruttivo tra fede e ragione il Cristianesimo usa la ragione sulla volontà
come strumento di persuasione diversamente dall’Islam per il quale l’uomo non può
che obbedire a Dio e la ragione soggiace alla volontà.
Bisogna essere per il dialogo con l’Islam?
Sì, ma non quello finto o peggio quello del porsi su piani diversi con il sentore di inferiorità.
Il dialogo, parola magica ma mai delimitata nel suo vero senso,
è tra persone che siedono alla stessa altezza e si incontrano su un terreno privo di trabocchetti
con lealtà, per raggiungere un bene più alto valido per ambedue e non solo per una parte.
Al Cristiano vale il consiglio, dettato dalla sura del Corano,
di non voltare le spalle e di guardare sempre l’altro negli occhi nel senso fisico e morale.
“Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali.
Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah.
Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate.
Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati.”
[Corano 4, 89].
A questo punto sorge la domanda che ha furoreggiato sul web: esiste un Islam moderato?
Domanda priva di senso come l’eventuale risposta.
Il Cattolicesimo ha un corpo dottrinale immodificabile e non è né moderato né estremistico:
è così e basta. Prendere o lasciare.
Casomai è la realizzazione di quei principi,
che può essere diversificata a seconda delle situazioni e delle culture.
Se nel Vangelo è scritto che occorre amare i nemici,
non può sussistere un amore moderato nei confronti dei nemici.
Possono cambiare le modalità con cui mi adopero per raggiungere l’amore per il nemico.
La questione dell’immodificabilità vale per il Cattolicesimo come per l’Islam.
Se nel Corano è scritto che i Cristiani sono infedeli
non ci può attendere che possano essere definiti diversamente.
Potranno discutere su come convivere con i Cristiani,
ma essi restano comunque gli infedeli.
Un’altra considerazione finale che serva, si spera, di riflessione per coloro che vogliono fondare società talmente laiche da eliminare ogni elemento o riferimento religioso.
Nessun popolo laico è riuscito a fronteggiare l’Islam e a uscirne vittorioso.
Soli in due casi l’Islam ha perso.
Contro le due religioni più odiose: lo stato di Israele (Ebrei) e gli stati cristiani.
Il motivo banalmente è che gli abitanti che professano una religione
hanno un motivo ideale molto alto per il quale morire e sacrificare tutto tanto
da dare così significato alla propria vita.
Fino ad oggi non ho visto cittadini desiderosi di sacrificarsi fino al martirio
per la Merkel, Hollande, Renzi…
I santi martiri sgozzati, decapitati, crocifissi, bruciati, eviscerati dei propri organi
a migliaia in questi giorni non sono scappati e hanno pregato,
pur con tutta la paura e il terrore, per i loro nemici.
I comandanti dei sanculotti francesi o dei kaiser panzer tedeschi o dei risorgimentali italioti
sono pronti per la fuga già da un pezzo, pronti a salpare o volare per posti più rassicuranti.

( Roberto Frecentese)


domenica 27 agosto 2017

l'uomo...



L'uomo sta in mezzo
tra Dio e il nulla
e deve scegliere
 
(Cartesio)
 
 


giovedì 17 agosto 2017

ah, ma le crociate...


Barcellona...oggi pomeriggio ennesimo attacco alla nostra civiltà occidentale,
fondata sui valori cristiani, ormai avversati e combattuti dagli stessi europei...
come non potevano prendere il sopravvento i musulmani, l'Islam...
una guerra che dura da secoli...da 14 secoli...
chi legge la storia, non solo sui libri di testo scolastici, lo sa...lo capisce...
che ci piaccia o no, che siate religiosi, credenti, non credenti, laici, laicisti, atei...
come meglio vi piaccia catalogarvi, sappiate che la vostra storia inizia da lì...
due stirpi...una benedetta e una maledetta...che vi piaccia o no, da secoli in guerra...
ma la guerra violenta, di conquista, cattiva non è quella della Chiesa cattolica...
no, è quella dell'Islam...o capiamo questo o saremo conquistati...
Le crociate della Chiesa furono guerre per difendere i popoli cristiani,
per difendere i confini dell'Europa che oggi vediamo crollare giorno dopo giorno...
vediamo crollare sotto ideologie nichiliste, relativiste...
l'uomo senza Dio, senza credere nel mistero della vita è finito, fine a se stesso,
Dio non ha sbagliato a fare l'uomo, l'uomo è libero di essere ciò che vuole...
è questa libertà che l'uomo non sa usare...
le crociate durano 200 anni...la guerra dell'Islam contro di noi dura da 14 secoli...
davvero vogliamo ancora credere che sono pacifici, che vogliono la pace, che vogliono integrarsi? No...loro vogliono conquistare...diversamente da ciò che furono le Crociate...
L'uomo nuovo, l'illuminista, il laico ha mostrato le Crociate come guerre per saccheggiare e razziare,
nascondendo l'altro lato delle Crociate, la difesa dell'Europa cristiana...
ma l'illuminismo voleva distruggere la Chiesa e togliere Dio dalla vita dell'uomo...
e ancora oggi ci ritroviamo a vivere tra conquiste dell'Islam e le Crociate...
l'uomo da solo...con la sua sola ragione si sta distruggendo...
Noi stiamo perdendo perché abbiamo abbandonato la nostra fede,
perché abbiamo rinunciato a credere in qualcosa e qualcuno più grande dell'uomo...
loro forse vinceranno perché lottano per la loro fede...
perché non hanno abbandonato il loro credo...


lunedì 17 luglio 2017

non vi fa paura...


Davvero stiamo bene? Davvero ci siamo evoluti?
Davvero è giusto tutto quello che sta succedendo?

Non vi fa paura l’uomo che decide della vita e della morte?
Che decide parole e pensieri da dire?
Non vi fa paura l’uomo che non rispetta la libertà altrui?
Non vi fa paura l’uomo senza Dio?
Non vi fa paura l’uomo che si mette al di sopra di tutto?
Non vi fa paura l’uomo che ascolta solo se stesso
e i suoi desideri e li trasforma in diritti?
Non vi fa paura l’uomo al di sopra della morale, dei valori?
Non vi fa paura l’uomo che fa merce di se stesso,
dei suoi simili, dei bambini?
Non vi fa paura questo annientamento delle diversità,
il non avere peculiarità, caratteristiche?
Non vi fa paura questa sensazione di impotenza che vi pervade
quando ci impongono provvedimenti che non ci rispecchiano,
non rispettano i nostri diritti?
Non vi fa paura la distruzione della nostra cultura,
delle nostre tradizioni, delle nostre conquiste?
Non vi fa paura la distruzione della nostra storia
e del nostro passato?
Stiamo permettendo ai barbari di conquistarci!
Non vi fa paura questa incertezza del futuro per i nostri figli?
Non vi fa paura l’immoralità che viene mostrata senza vergogna nelle piazze?
E’ civiltà davvero?
Non vi fa paura l’uomo ridotto ad essere primitivo
che segue solo l’istinto come gli animali?
Non vi fa paura aver elevato gli animali ad un gradino superiore all’uomo?
Non vi fa paura una tecnologia che ci sta soffocando, estraniando dalla realtà?
Non vi fa paura questa globalizzazione che ci rende sempre più individui e soli,
sempre più massa e non persone?
Non vi fa paura la schiavitù nella quale ci stanno mettendo?
Non vi fa paura non riconoscere più nulla e nessuno intorno a noi,
nelle nostre città, in quei luoghi che sono casa?
Non vi fa paura il potere assoluto che hanno acquistato sulla nostra vita?
Non vi fa paura questo odio folle verso l’uomo?

martedì 28 marzo 2017

onora il padre e la madre...


arriva il momento in cui inizi davvero a pensarci,
quando cambia il tuo sguardo sui tuoi genitori,
quando inizi a vederli stanchi, fragili, soli,
quando ti rendi conto che sei tu a dover prendere decisioni,
anche per loro...
quando iniziano a chiamarti per quelle cose che invece risolvevano a te...
quando li vedi trascorrere la giornata seduti davanti alla tv ad aspettare...
aspettare una tua visita o una tua telefonata...
per dirti sempre le solite cose, farti le stesse domande...
i loro ricordi fermi agli anni della loro gioventù...
come si fa a non farsi prendere dallo struggimento e anche a volte
da un senso di impotenza?
Che sguardo dobbiamo tenere per non farci prendere dall'egoismo?
da rancori che inevitabilmente portiamo dentro?
da alibi importanti come i propri figli, il lavoro, il tempo, la vita che abbiamo...
la nostra vita...
ma senza di loro non avremmo la nostra vita...

poi mi sono chiesta perché il quarto dei comandamenti,
dopo i comandamenti che regolano il nostro rapporto con Dio
c'è il comandamento verso i genitori...
dopo Dio, prima di ogni altra cosa noi dobbiamo rispondere
del comandamento verso nostro padre e nostra madre...
verso chi ci ha donato la vita, siamo espressione del loro amore,
e dell'amore di Dio...sono sacri...
possiamo rispettare tutti gli altri comandamenti, possiamo rispettare tutti,
possiamo non rubare, non uccidere, non mentire, non prevaricare, essere giusti...
ma se ci dimentichiamo di onorare nostro padre e nostra madre,
anche contro il tempo, il lavoro, la stanchezza, le recriminazioni,
se non riusciamo a mantenere verso di loro uno sguardo di amore
riconoscenza, gratitudine, obbedienza, offerta, servizio...
lo stesso sguardo e tempo che a volte riserviamo agli altri,
è come non ringraziare per il grande dono ricevuto...
quali sono le nostre priorità?
se non mettiamo tra di esse nostro padre e nostra madre come possiamo
guardare negli occhi i nostri figli?
Se non diamo un posto nella nostra vita ai nostri genitori cosa lasceremo dietro di noi?
Vuoto...solo vuoto...
Il vuoto di tutti i momenti vissuti senza di loro,
i momenti che hai preferito lontano da loro,
i momenti che non hai voluto coinvolgerli nella tua vita,
i piatti preparati e non condivisi,
la telefonata rimandata,
lo sguardo voltato,
il non posso restare devo andare,
il vabbè...li sento domani...
ma domani è troppo tardi, non c'è più tempo...
domani c'è solo il vuoto...
Un mondo vuoto di ricordi, passato, esperienze, doni, radici, amore...
e non solo per noi, anche per i nostri figli...
che non impareranno ad amare oltre loro stessi...
Noi siamo perché loro sono stati...sono stati espressione umana dell'amore di Dio...

prima di loro solo Dio...



mercoledì 22 marzo 2017

i tacchi...


sempre ammirato le donne che riescono a portarli in ogni occasione,
anche nella quotidianità...
sono il simbolo della scomodità ma anche della bellezza, della femminilità, dell'apparenza...
li ho tolti dalla mia vita molto presto...scarpe sempre basse, comode,
così cammini veloce e sei sicura di non cadere...
certo le priorità di una mamma sono quelle di correre dietro alla vita dei figli
e con i tacchi non ci si fa agevolmente...poi ti abitui...
e ti sembrano superflui per la tua vita...per te stessa...
non devi mostrarti, non devi apparire, devi stare al tuo posto...
c'è una sottile linea psicologica che lega una donna ai tacchi...
quando una donna smette o accantona il desiderio di sentirsi donna,
di farsi vedere, di dire...ehi ci sono anch'io...
diventano così il simbolo dell'ostentazione...
ma una donna può smettere di sentirsi donna
o di tirare fuori un pò della sua femminilità?
no...e così piano piano il pensiero di rimettersi un paio di tacchi torna...
che male c'è?...le donne portano le scarpe con il tacco...
sensazione strana appena li metti di nuovo...guardi a terra e ti senti così alta...
così staccata da terra...così proiettata in alto...
pensi a come vedrai le persone davanti a te...a come ti vedranno loro...
darai l'impressione di voler essere più di ciò che sei?
e poi dove puoi andarci? vai solo al lavoro o fare spesa...
però che sensazione...non staccata da terra...ma proiettata vesoil cielo...
è come quando sei seduta e ti rialzi e smetti di nasconderti,
non puoi più nemmeno abbassare la testa per camminare...
i tacchi ti danno un altro modo di camminare...
devi alzare lo sguardo, schiena diritta...
devi camminare nel mondo in altro modo...
sicuramente non per tutte è così, ci sono donne che non hanno
bisogno di mettersi i tacchi per sentirsi sicure di se stesse
per camminare nel mondo a testa alta...
ma per quelle che si sono sentite sconfitte, annientate, annullate,
che si sono abbassate mortificando se stesse,
per non apparire, per non sovrastare, per non oscurare,
per una falsa umiltà, modestia, serietà...
per quelle donne decidere di tornare ad indossare un paio di tacchi
ha il senso di uno slancio nuovo, un ricominciare ad essere...
un dire non ho paura...



giovedì 16 febbraio 2017

ascoltando...


Ascoltando l’esame di teologia morale di mia figlia…
e si apre un mondo, rivelazioni, scoperte, affermazioni, conferme a pensieri, srotolamento di dubbi…veramente tutto viene considerato dell’uomo…ogni aspetto anche profondamento intimo come la sessualità…che ha un senso meraviglioso nelle parole di Dio…
nessun’altra religione protegge l’uomo e la sua felicità come il Cristianesimo…
anche se può sembrare limitante, pieno di negazioni che sono solo dei Sì alla pace dell’anima…
e tutto torna…anche la frase del mio parroco in un momento difficile della mia vita…
“Lella…Dio ci vuole felici”
In quel momento poteva significare qualunque cosa, anche che non abbiamo obblighi, responsabilità alcuna, tranne verso noi stessi…no, non è così, è un percorso lungo, complicato in alcuni momenti, è una guerra con se stessi, con le proprie vanità, egoismi, apparenze, tornaconti, desideri, vendette… Ma è Dio che ci ha fornito tutto ciò che ci può rendere felici, basta seguire i suoi Comandamenti e le regole, e la morale, e l’etica dell’uomo che Lui stesso ha impresso nella nostra anima…
Non possiamo fare senza…è inutile…tutto perde senso, pienezza, bellezza, Verità…
Solo che non possiamo fare i cristiani a modo nostro, ognuno con la propria interpretazione,
a cercare le parole e le frasi adatte a noi, alle nostre situazioni, ai nostri desideri…
così da non sentirsi “non giusti”…
ci sono parole e leggi che fanno male, che è come se ci chiudono ad una possibilità di cambiare la propria vita, perché sono parole che ci chiedono di accettarla la propria vita, così com’è…è qui il centro…nella parola accettare…
accettare le proprie scelte, le proprie inclinazioni, limiti, talenti, difficoltà, accettarne le conseguenze, e continuare a camminare negli insegnamenti e comandamenti di Dio…è lì la felicità e la pienezza, Dio ci ama e ci accetta così come siamo ma noi non sappiamo fare altrettanto, ci odiamo a volte, e ci ribelliamo a chi ci mostra il nostro odio…

Ci hanno portato a credere e pensare che possiamo essere tutto ciò che vogliamo, che un desiderio può essere un diritto, che non dobbiamo negarci nulla, che il primo dovere è verso noi stessi, che ognuno deve cavarsela da sé, che Dio è solo un giudice severo, che le religioni negano la felicità, che l’uomo può bastare a se stesso, che la morale è roba antica, il pudore poi…gli onesti sono ridicoli, la verità non è una, la realtà ognuno ha la sua, giudicare poi non si può…e non puoi avere nemmeno un opinione diversa…semmai tu l’avessi stai zitto che è meglio non ci fai bella figura, non puoi contestare niente e nessuno perché ognuno è libero di fare quello che ritiene giusto per se stesso, siamo tutti uguali e studiare non ti serve a molto, sei libero di bere e di drogarti ma non di pensare…non puoi essere intollerante, razzista, nazionalista, populista, conservatore, cattolico e meno che mai cristiano, musulmano forse e anche nero…bianco di per sé ti mette già dalla parte dei cattivi…
ah non crederai di essere maschio o femmina…eh no, tu non lo sai cosa sei, puoi essere ciò che vuoi e comunque è uguale…non ci sono differenze…siamo tutto…
perché l’uomo sa distinguere tra bene e male e non ha bisogno che alcuno gli indichi cosa, come e perché…
né che qualcuno parli di normalità, abolita la parola “normale”…
tutto è possibile, giustificabile, ammissibile…il male non esiste…
perché l’uomo ha la sua coscienza e ad essa deve rendere conto, a nessun’altro…
il libero arbitrio...
perché l’uomo può tutto…la potenza infinita dell’uomo usata contro se stesso…
può creare anche la vita dal niente, da solo…non c’è bisogno di un uomo e una donna, del loro amore, della loro complementarietà, della loro unione totale…tutto ridotto a fatto meccanico, di laboratorio…
l’uomo non ha bisogno di Dio e delle sue leggi…né dell’amore
le leggi le fa lui stesso, cosa è giusto e cosa no lo decide l’uomo…
e così l’uomo decide anche della libertà e del pensiero e più si fanno leggi e più cade il diritto… perché decide il più forte, il più ricco, il più potente, il più furbo, il più manipolatore…
che dice di sapere meglio di te cosa è bene per te e per tutti…perché “a te cosa cambia?”
più ci affidiamo alle leggi e più cade il buon senso e la responsabilità personale verso noi stessi e gli altri…
più ci deresponsabilizziamo e più veniamo stretti in una morsa…
perché la libertà è anche responsabilità della propria vita, delle proprie scelte, del proprio ruolo… siamo liberi solo se accettiamo pienamente la vita, nella verità dei limiti, delle difficoltà, delle gioie e dei dolori, se accettiamo di non essere tutti uguali, di non dover pensare tutti nello stesso modo, politicamente corretto, soprattutto se smettiamo di odiare l’uomo al punto di distruggerlo, manipolarlo, opprimerlo, umiliarlo…lasciarlo senza Dio…

 
Nessuno può essere amico dell'uomo
se non è innanzi tutto
amico della verità.
 
(S. Agostino Lett.155,1)