mercoledì 30 agosto 2017

i nostri siamo noi...


Dopo il putiferio internazionale delle ultime 24 ore, la bimba inglese cristiana
affidata a una famiglia islamica che ne stava sovvertendo fede e abitudini
è stata nuovamente affidata a una persona in grado di accudirla
facendo salvo il suo "benessere identitario": sua nonna.
L'Inghilterra ha ancora la Corona, ma mi chiedo dove visto che la testa
l'ha certamente persa da un pezzo.
L'esito di questa vicenda è a dir poco eloquente, perché davanti alle inquietanti contraddizioni
e ai folli cortocircuiti dell'Occidente masochista ci ha veramente salvato - in corner -
la fede dei nostri padri, in questo caso dei nostri nonni.
Ma l'ultima generazione del buon senso comune si assottiglia sempre più.
Allora sarà, e già è, inevitabilmente, corpo a corpo. In palio?
La teologia di riferimento dei prossimi secoli, da cui dipenderà tutto:
modello di Governo, sistema di diritto, princìpi fondamentali di riferimento.
Prendete tutta la prima parte della Costituzione italiana (sui Principi fondamentali, appunto)
e mettetela in discussione.
Dignità personale, libertà di coscienza, opinione, espressione, esercizio artistico,
promozione culturale, ricerca scientifica. Tutto.
Il progetto laicista multikulti è già fallito con la sua sciocca idea
di creare uno spazio comune "neutrale".
Il relativismo è già in avanzato stadio di autocombustione.
Dei valori assoluti dovranno sempre esistere, e saranno sempre valori di natura
fondamentalmente teologica, o se si vuole "cosmica" come diceva Chesterton.
D'altro canto sono teologici i valori che hanno tirato e tenuto su
l'Occidente del Diritto e della Libertà d'impresa (impresa umana, in senso lato).
Negli ultimi secoli l'Occidente ha creduto di poter fare a meno di Dio
e rifondare tutto non sulla teologia ma sulla filosofia.
Negli ultimi decenni, poi, neanche più sulla filosofia ma sulla pura ideologia,
ora politica, ora culturale, ora economica.
Le altre teologie non sono state a guardare. Il vuoto va sempre riempito.
E il processo di sostituzione è in corso.
È in corso anche per atei, agnostici e libertari vari,
che dovranno seriamente considerare se non sia davvero migliore
vivere in una società che si organizza "veluti si Deus daretur", come se Dio,
il Dio di Gesù Cristo, esistesse veramente (Ratzinger docet).
Dovranno scegliere tra quella che potranno legittimamente considerare
una comoda finzione cristiana e quella che dovranno legalmente considerare
una ineluttabile verità islamica.
Mentre decidono da che parte stare ci salva, e salva anche loro,
la fede dei nostri, la vecchia guardia.
Ma ora i nostri siamo noi.

(Filippo Savarese)

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